Uil Trasporti: a cuore il destino dei lavoratori
Catania si trova in una posizione strategicamente unica perché in pochi chilometri quadrati possiede una serie di grandi infrastrutture per la mobilità: porto, aeroporto, ferrovia, metropolitana, circumetnea, autostrade, interporto. Una pecualiarità che non è passata inosservata ai vertici della Uil Trasporti e in particolare al segretario generale per Catania, Siracusa e Ragusa, Salvo Bonaventura, e al suo omologo per quanto riguarda il trasporto aereo, Antonio Oranges.
“Stiamo lavorando – tengono a sottolineare – per alzare l’asticella degli impegni sul futuro del cosiddetto Distretto del Sud-Est e non per i piccoli interessi di bottega come, purtroppo, fanno altri”.
“L’emergenza provocata dal contagio da Coronavirus ci crea grande preoccupazione per quel che riguarda il futuro dell’aeroporto di Catania e di coloro che vi lavorano. Abbiamo risolto il problema della cassa integrazione perché finalmente sono stati firmati i decreti e le ditte potranno avere i soldi che hanno anticipato ai lavoratori mentre si attende l’integrazione del 20% da parte del Fondo Volo Nazionale”.
“Catania – ricordano Bonaventura e Oranges – aveva raggiunto e superata la soglia dei 10 milioni di passeggeri, adesso è ridotta a soli quattro voli giornalieri e tutte le previsioni indicano che la ripresa nel 2020 sarà molto lenta. Non vi è alcuna certezza per i lavoratori in forza alle varie aziende legate e alla gestione dell’aeroporto e ce n’è ancor meno per gli stagionali. Ad esempio, è estremamente grave la situazione dell’aeroporto di Comiso che è chiuso da settimane e non sappiamo neppure quando e come potrà riprendere l’attività. La speranza è che i Governi nazionale e regionale ripensino dalle basi il turismo in sicurezza”.
Le Zes (Zone Economiche Speciali) possono senza dubbio giocare un ruolo essenziale per affrontare il futuro con un pizzico di fiducia in più.
“I nostri ambiti di competenza sindacale – sottolineano Bonaventura e Oranges – riguardano esattamente il territorio del Distretto del Sud-Est. A noi sta fondamentalmente a cuore il destino dei lavoratori. Destino che viene determinato anche delle scelte politiche di fondo che se da un lato non ci competono non ci vedono estranei dal punto di vista delle proposte e delle sollecitazioni. Il sindacato non fa politica ma deve confrontarsi e dialogare con essa e con chi la fa”.
Nella foto: Antonio Oranges e Salvo Bonaventura.