Trasporti in Sicilia: tra Ponte e rete ferroviaria
“La distanza tra lo sviluppo del Mezzogiorno ed il resto del Paese è ancora molto, troppo grande. A partire dalla condizione delle infrastrutture: l’economia del Sud non potrà mai decollare se l’alta velocità non arriverà fino in Sicilia, grazie anche alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. È ora di fare il primo passo decisivo per questo storico progetto”. Lo afferma Enzo Bianco, Presidente dei Liberal PD.
“Ecco perché condividiamo in pieno – prosegue Bianco – le parole del ministro Dario Franceschini che considera quella delle infrastrutture la più importante delle priorità, in sintonia con il chiaro impegno ribadito dallo stesso Premier Conte sullo sviluppo della rete ferroviaria. Il Ministro dei Beni Culturali, anche nel suo ruolo di capo delegazione del Pd al Governo, giudica necessario che i collegamenti veloci percorrano certamente la dorsale adriatica, ma anche quella tirrenica, giungendo da Roma e Salerno fino a Catania e Palermo”.
“Realizzare il Ponte – afferma il Presidente dei Liberal PD – permetterà, finalmente, di combattere l’isolamento sia della Sicilia che della Calabria, rendendo il territorio competitivo: i tempi di percorrenza per le persone e le merci nel Sud del Paese potranno gradualmente essere simili a quelli da Roma in su, cancellando differenze inaccettabili. E finirebbe il ricatto del trasporto aereo e dei suoi costi spesso esorbitanti ed inaccettabili. Altro aspetto positivo che il Ponte porterà è quello ambientale, grazie alla riduzione dei traporti su gomma e all’aumento di collegamenti ferroviari molto più ecosostenibili”.
“Il Ponte – conclude Enzo Bianco – può essere il più grande elemento, anche simbolico, di ripartenza del Paese e del Mezzogiorno, dal punto di vista economico-produttivo e turistico. Come fu l’autostrada del Sole, simbolo della rinascita del Dopoguerra, il Ponte potrà essere quello del post Covid. Il progetto già esiste e molti finanziamenti sono stati stanziati negli ultimi 20 anni. Occorre fare in fretta, con procedure rapide, sfruttando anche possibili aiuti europei. I Liberal PD saranno al fianco di chi, come Franceschini e altri esponenti del governo, del mondo produttivo o associativo, lavorerà per questo ambizioso obiettivo”.
«Dopo più di otto anni d’attesa, è superfluo dire che non c’è più tempo da perdere. Dopo aver sentito il dirigente Oliviero Montanaro, abbiamo scritto al ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento immediato per sbloccare il progetto di ripristino della ferrovia Trapani-Alcamo via Milo. La perdita di tale linea, dal 2013 chiusa e abbandonata, è una perdita infrastrutturale ed economica che ha causato grandi disagi all’intera Sicilia occidentale». Lo afferma l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, a seguito della nota inviata oggi a Rete ferroviaria italiana e al Governo nazionale a proposito del progetto di riapertura della diramazione via Milo della ferrovia Trapani-Alcamo.
“Il progetto di ristrutturazione della tratta – illustra Falcone – doveva essere mandato in gara da Rfi all’inizio di quest’anno e ammonta a quasi 70 milioni di euro. Siamo però ancora in attesa del parere sulla verifica di assoggettabilità a Via, un passaggio che doveva essere celere e che invece si prolunga di giorno in giorno. Chiediamo un intervento straordinario, anche di natura sostitutiva, da parte del Ministero per ottenere finalmente il parere e consentire a Rfi di espletare la gara d’appalto”.
Il presidente dei Questori dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giorgio Assenza, ha presentato un disegno di legge su riqualificazione, intensificazione e rilancio capillare nel territorio del trasporto su rotaia.
“Tutto il Sud del nostro Paese appare penalizzato, anche perché soltanto nel Centro-Nord i tagli sono stati compensati dall’avvento dei treni veloci, delle Frecce, ma la situazione in Sicilia è veramente grave e anche paradossale se, accanto all’insufficienza ponderale generica della rete, prendiamo in considerazione il suo stato di manutenzione e l’età media delle macchine motrici e dei convogli che hanno da tempo superato quella … pensionabile” rimarca il presidente dei deputati Questori in Ars; quindi, Assenza sottolinea come “forse soltanto dalle nostre parti, nel 2020, si impiegano ancora quattro ore e mezza per coprire gli appena 250 chilometri della Ragusa-Palermo, al netto dei ritardi per imprevisti che sono piuttosto probabilità come nel Monopoli… e, concedetemi una esagerazione che è però esplicativa, ci sono più stazioni ferroviarie attive in questo gioco che sull’Isola: intere località sono del tutto prive di un servizio passeggeri, che questa proposta di legge, la quale non comporta maggiori oneri per il Bilancio regionale, intende invece nuovamente creare tenendo conto della domanda potenziale di trasporto e delle cosiddette linee sospese (virtualmente efficienti) e delle linee dismesse (eventualmente da ristrutturare)” che la Giunta regionale dovrà far censire e valutare, onde rivalutare. Un esempio di penalizzazione del Turismo? La direttissima Trapani-Segesta-Alcamo-Palermo (via Milo) è chiusa da nove anni”.
Le infrastrutture dismesse, inclusi i fabbricati viaggiatori e le opere accessorie realizzate per l’esercizio delle stesse, che risultino non ripristinabili saranno inserite in apposito elenco al fine di ottenerne il riconoscimento come parte del patrimonio storico, culturale e paesaggistico della Regione e le loro valorizzazione e tutela.