Viaggi

Titicaca il principe delle Ande

Raggiungiamo il lago Titicaca, a quasi 4 mila metri sul livello del mare, con i suoi 8 mila chilometri quadrati d’estensione, è il più gran lago del Sud America, compreso tra la Bolivia e il Per. Si tratta di un lago salato nato da una serie di sconvolgimenti geologici e che ha custodito fino ai nostri tempi tutta la mitologia andina da quella Incarica a quella pre-incaica. Recenti scoperte fanno pensare che molti miti, trasmessi oralmente, visto che queste antiche culture erano prive di una vera e propria scrittura, trovano fondamento da alcune e sorprendenti ritrovamenti nei pressi dell’isola del Sol. Prima di lasciare definitavene la Bolivia, una lentissima imbarcazione ci porta sull’isola del Sol per un rapido trekking che si conclude al tramonto. Ritorniamo sulla terraferma e varchiamo il confine, un’altra isola ci attende, l’isola di Taquila che insieme alle “isole galleggianti” costruite con canne di totora, qui vivono i discendenti dell’antico popolo degli Uros, mi ha profondamente colpito per la sua organizzazione sociale.
Dal mio libro Perù: un corpo e un’anima in viaggio, così racconto e mi racconto:
Le pratiche agricole adottate e la logica di sfruttamento del territorio sono rimaste immutate nel tempo e volendo usare un termine moderno mi ricordano tanto, quella che nel mio mondo prende il nome di “agricoltura biodinamica”. Gli uomini si dilettano così come le donne nel confezionare capi di vestiario lavorati a maglia, questi manufatti sono conferiti alla cooperativa d’appartenenza, che si fa carico della vendita. Tutto è diviso in modo equo, gli abitanti cercano di utilizzare al meglio le poche risorse e il rispetto per la terra è ciò che regge l’economia di questa splendida isola. Ogni qualvolta si riesce a dare un valore divino ai beni della “Natura”, questi assumono un significato che va oltre al semplice impiego.
Per questi andini, la terra concede la vita e l’uomo restituisce alla terra l’amore con cui questa grande “Dea Feconda” elargisce i suoi doni.
L’Amore qui si rinnova giornalmente, i ritmi della vita sono lenti e nulla perde valore velocemente ed è importante per loro che i rapporti del clan si mantengano solidi e concreti. Tutto è coltivato esattamente come si coltivano i campi di papas o si allevano gli animali che convivono intimamente con la “Gente delle Ande”.
Il popolo del benessere, in nome del progresso, ha abbandonato le tradizioni, si è allontanato dalla spiritualità e ha sostituito le figure dell’immaginario con dei nuovi idoli, che gli consentono sempre più di “Apparire”.
Ammetto d’essere io stessa alla ricerca di cose semplici, ma nello stesso tempo l’Eroe che è in me mi porta a combattere per non scendere a compromessi, evitando
così di accettare l’iniquità. Il ritmo temporale è percepibile dal visitatore con stupore, egli rimane attonito ad osservare la lentezza infinita che lo circonda.
Le nuvole corrono, aiutate dal “vento delle Ande”, come animali erranti nel cielo, in un carosello perpetuo che stupisce e si rinnova negli spazi infiniti, più che mai percepibili in questo luogo dove gli elementi s’incontrano nella magia di una vita senza tempo.

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