San Gregorio, rimossi gli ordigni esplosivi della II Guerra Mondiale
Sono state rimosse le tre bombe della seconda guerra mondiale ritrovate nel centro storico di San Gregorio. I tre pezzi di artiglieria da 88 mm per cannoni antiaerei tedeschi ritrovati nel terreno adiacente un antico palmento ma di proprietà del Comune di San Gregorio, sono stati tratti in sicurezza dagli artificieri antisabotaggio del Comando provinciale dei carabinieri di Catania.
Saranno ora gli addetti ai lavori a disinnescare o far brillare gli ordigni in zona assolutamente sicura, lontana da centri abitati.
Ad avvisare i carabinieri della stazione di San Gregorio, la Polizia locale, il sindaco, e i tecnici del Comune è stato il proprietario del terreno, barone Spitaleri che durante lavori di ripulitura della sterpaglia per l’avvicinarsi dell’estate, ha visto venir fuori dal terreno tre di questi grandi proiettili.
I lavori sono stati subito sospesi e sul luogo si sono precipitati i carabinieri della locale stazione, il comandante della Polizia locale, commissario Mario Sorbello e altri graduati, il sindaco, Carmelo Corsaro, l’assessore ai lavori pubblici, Salvo Cambria, l’assessore Giovanni Zappalà, l’ing. Vito Mancino, il consigliere comunale Roberto Pedalino.
La postazione fu strategica dal punto di vista militare per via della sua posizione. Ricordiamo che durante il secondo conflitto mondiale il Palmento di Via Terzora, complesso rurale costituito da cantina, casa rurale e corte annessa, di interesse etno-antropologico unico a doppio torchio latino nella zona, è stato sito di postazione militare italo-tedesca. Nell’attiguo palmento fu installata una postazione antiaerea e anti navale con appena pochi uomini ma capaci da tenere a bada il cannoneggiamento delle navi anglo-americane nelle baia di Catania nel luglio del 1943.
Fra le azioni di sabotaggio, infatti, organizzate da Donovan, amministratore della Ducea di Nelson ma agente dei servizi inglesi, e affidate ad Antonio Canepa, (comandante Evis nella Sicilia orientale) vi fu quella di colpire la “batteria di San Gregorio” oltre ai caccia tedeschi di stanza a Gerbini.