Lo Schiavo (Fast-Confsal): “Dipendenti AMT senza stipendio e senza mascherine”
Il segretario della “Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti”, Giovanni Lo Schiavo, denuncia la difficile situazione in cui si trovano i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale:
“Apprendiamo con vero senso di sgomento, dell’incresciosa querelle che si è venuta a determinare tra l’Azienda Metropolitana Trasporti (AMT), Società per Azioni Partecipata del Comune di Catania, e l’Assessorato alle Infrastrutture, in ordine all’asserito ritardo dei fondi stanziati dalla Regione, relativi al primo trimestre 2020 e ad altre annose vicende, oggetto di contezioso con la stessa Regione, utili, a poter pagare con puntualità gli stipendi ai lavoratori.
Già la prima avvisaglia si è potuta registrare con la retribuzione del mese scorso, dove nella migliore delle ipotesi, qualche Azienda, ha pagato l’intero stipendio con notevole ritardo, mentre la maggior parte di esse, hanno addirittura pagato sempre con ritardo soltanto il 50% degli stipendi, per poi, a fine Febbraio, pagare, il restante 50%.
Una vergogna tutta siciliana a scapito dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale che, malgrado l’emergenza sanitaria in atto, continuano responsabilmente a lavorare, alla guida dei Treni, Metropolitane, Autobus urbani ed Extraurbani, vedendosi sconvolgere la programmazione dei turni di lavoro, quella delle ferie pregresse e ordinarie, oltre all’impossibilità di poter fruire dei benefici economici previsti dagli accordi aziendali, sottoscritti nel tempo.
In questo contesto, come se non bastasse, dove addirittura, alcune aziende non hanno potuto ancora, neanche fornire le mascherine agli autisti, si aggiunge la mancata e/o ritardata, retribuzione degli stipendi, anche del volgente mese di marzo e forse anche degli altri mesi addivenire.
A nulla è valso il grido di allarme più volte lanciato dalle Associazioni Datoriali e dalle Organizzazioni Sindacali al Governo Regionale e agli Enti Locali, affinché questa continua mortificazione a scapito dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale e delle proprie famiglie abbia a finire”.