La bellezza di chiamarci Italia
Ci siamo fermati, abbiamo chiuso quasi tutte le attività lasciando solo quelle strettamente necessarie. Siamo stati costretti ad immaginare e vivere un mondo fuori dai nostri schemi; ci stiamo adattando a qualcosa che non conosciamo e, stando ai dati, ci stiamo riuscendo bene. Alla fine di tutta questa assurda storia, alla quale non avremmo creduto se qualcuno ce l’avesse raccontata, saremo capaci di trovarci anche qualcosa di buono. In fin dei conti siamo italiani, siamo sempre stati bravi ad adeguarci. Siamo sempre stati additati come casinari, “sperti”, mafiosi. Molti si sono scordati che gli abbiamo donato la cultura, così per come oggi la conosciamo, tracciato strade inesplorate scoprendo tre quarti del globo. Siamo stati bravi ad anticipare i tempi, regalare al mondo beni di inestimabile valore quali la cultura classica, il rinascimento, l’arte, la scultura, la poesia, la prosa. Siamo stati la patria di inventori come Pitagora, Leonardo da Vinci, Fermi, Majorana. Giotto, Michelangelo, Raffaello, Antonello da Messina, sono solo alcuni dei pittori che hanno fatto la storia dell’Arte, no, non quella italiana, quella mondiale. Bellini, Rossini, Verdi sono solo alcuni dei più importanti compositori di musica classica. Registi, Pittori, Artisti, Ingegneri, Musicisti, Attori, Stilisti, Designer, quasi tutto ciò che ha fatto storia è italiano. Il 70 % del patrimonio architettonico mondiale è italiano. Insomma abbiamo tutto ciò che gli altri ci invidiano. In un momento di crisi come questo abbiamo imparato a cambiare il nostro modo di pensare. La Farrari ha iniziato a produrre respiratori, Versace camici, Gucci e Prada mascherine, Ramazzotti disinfettante. Piccole aziende locali hanno iniziato a produrre mascherine, alcuni addirittura le hanno stampate in 3D. C’è stato chi ha modificato maschere da sub solo perché la sua mente, il suo estro, la sua italianità, il suo sapersi adeguare gli hanno detto di farlo. Produciamo tra i migliori prodotti enogastronomici ed agroalimentari, noi siamo DOC, abbiamo la maggiore biodiversità al mondo, sappiamo fare vino, salumi, formaggi, produrre latte e coltivare grano. Ogni regione è unica. Non per vantarci ma Italian do it Better… e non è solo lo slogan di una maglietta! E allora mi viene da pensare che tutto questo non possa servirci a capire realmente chi siamo, cosa abbiamo e dove possiamo arrivare. Forse l’unica cosa che ci serve è semplicemente credere in noi, credere in quel che siamo, nella nostra identità. Pensiamo a ciò che produciamo quando andiamo a fare la spesa, il nostro grano, il nostro latte, gli agrumi, le nocciole, la nostra industria manifatturiera, tutto l’agroalimentare. Probabilmente dovremo mettere da parte mete “tropicali”, ma potremo imparare a conoscere il patrimonio artistico-architettonico che tutti ci invidiano e copiano, imparando a sbirciare dietro l’angolo, sì perché oggi più che mai il nostro paese ci chiede di essere patrioti, italiani. Non solo con le idee, ma con la spesa, con i viaggi o semplicemente con noi stessi. Aiutiamo questo paese, il nostro paese, e noi stessi ad essere fieri, a riprenderci il nostro posto, rialzando la testa dicendo grazie a dio sono nato italiano! Perché, a differenza di quel che si pensi, è bello chiamarsi Italia.