Federico II, il Castello Ursino e la leggenda dei giganti Ursini
Il rapporto tra l’imperatore Federico II di Svevia e il castello Ursino (castrum sinus: castello sul golfo) è davvero singolare. I motivi principali di questa relazione sono sostanzialmente due: il primo, logistico e difensivo. Questo maniero faceva parte di un strategia di protezione della costa ionica, infatti furono costruiti da Federico nello stesso periodo il castello di Augusta e quello di Maniace a Siracusa. L’altro motivo che portò alla costruzione di questo edificio militare, viene ricondotto al rapporto conflittuale tra l’imperatore e la città di Catania. La quale essendosi più volte ribellata a Federico, decise di distruggerla ma quando era ormai in procinto di farlo, correva l’anno 1232, si fermò. La leggenda narra che alcuni cittadini catanesi esortarono l’imperatore, prima di distruggere la città, di andare a messa in cattedrale. Federico si recò in chiesa e quando aprì il messale vi trovò un cartiglio con scritto: “NOPAQUIE”. Lo Svevo non riuscì a decifrare l’acronimo, così chiese ad un monaco di spiegargli il significato di quella parola. Il benedettino la lesse e rivolgendosi all’imperatore gli disse cosa l’inizialismo celava: “NOPAQUIE: Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est” (Non offendere il paese di Agata, perché è vendicatrice di ogni ingiustizia). Questo avvenimento avrebbe fatto cambiare idea a Federico che sette anni dopo iniziò la costruzione del castello, 1239-1250, che oltre ad essere sistema difensivo, come detto sopra, era la manifestazione del potere imperiale sulla città. Testimoniato da un inserto sulla facciata principale con un aquila (Impero) che strozza un agnello (Catania). Federico cambierà il rango di Catania, che da città governata da un vescovo-conte, diverrà una città demaniale sotto il controllo diretto dell’imperatore. Il grande imperatore, nipote del Barbarossa, ripristinò il Liotro come simbolo di Catania nel1239. Infine, collegata ancora al castello Ursino c’è una leggenda dei giganti Ursini. Ricordando che il castello è stato costruito dove, probabilmente, sorgeva la prima polis greca di Katane e una torre normanna. Da qui nasce la leggenda che narra che i primi abitanti del maniero erano i giganti Ursini che furono sconfitti e scacciati dal conte normanno Ruggero, che poi ne sarebbe diventato il proprietario. Esiste una versione più recente di queste leggenda che sostituisce il conte Ruggero con il paladino catanese Uzeda ma la sorte dei giganti Ursini non cambia.