E’ morto il Commendatore Luigi Maina
Palazzo degli Elefanti non sarà più lo stesso senza Luigi Maina che siede alla scrivania della sua stanza del primo piano, angolo nord-est, con le finestre tra piazza Università e via Etnea. Il Commendatore se n’è andato con garbo e discrezione, con eleganza, com’era suo stile. Allo stesso modo di come, ogni mattina, si presentava alle 7 in Municipio. Sempre elegante, sia che pungesse il freddo sia che bruciasse la canicola: abito di colore appropriato, camicia con doppi polsini, cravatta intonata. Impeccabile, anche quando, nel periodo dei Festeggiamenti rimaneva sveglio e vigile per ore, anzi per giorni. Sembrava fosse invulnerabile ed eterno. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 2 agosto ma erano in tanti pronti a scommettere che avrebbe certamente festeggiato i 100. Era uno degli ultimi di quella schiatta di uomini del secolo scorso che avevano reso grande Catania. Scrigno prezioso di sapienza e saggezza, conosceva tutto e tutti; ricordava quel che era accaduto tra quei muri con memoria lucida e ricca di aneddoti e vicende. Tutti lo ascoltavano e gli obbedivano ma non per timore o servilismo ma per amore e stima. Luigi Maina era educato e cortese, gentiluomo di altri tempi non alzava mai il tono della voce, mai si alterava. Diplomatico ma non ipocrita: quando qualcosa o qualcuno poco gli garbava “mussiava” e borbottava, defilandosi con destrezza ed eleganza. Al contrario, quando qualcuno per gli aggradiva, sorrideva spontaneo e sincero. Sempre pronto alla buona parola e al sapiente consiglio. Punto di riferimento per tutti. Ha retto per anni con morbido pugno di ferro sindaci, assessori, consiglieri e impiegati; e lo stesso ha fatto con devoti, sacerdoti e quanti altri orbitavano intorno alla Festa di Sant’Agata.
Era stato assunto al Comune di Catania il 28 ottobre 1957 come Vice Dirigente dell’Ufficio Espropri presso la Direzione della Segreteria dell’Ufficio Tecnico. Nel 1983 viene nominato Cerimoniere e Addetto alle Pubbliche Relazioni del Comune. Nel 1990 diviene Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel 1992 riceve l’Onorificenza di Commendatore al merito. Il 2 giugno 2000 riceve la nomina di Grande Ufficiale della Repubblica italiana.
Nel 1983 diviene Cittadino Onorario di San José California per meriti culturali; nel 1990 riceve l’Incarico di Consulente della Provincia di Catania e da alcuni Comuni nella qualità di sapiente cultore dell’arte del cerimoniale e competente estimatore di preziosità pittoriche; nel 2010 viene insignito del titolo di “Ispettore ai Beni Culturali “ dell’intero territorio siciliano, conferito per decreto dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali ed Ambientali.
Ho donato alla Città di Catania oggetti d’arte appartenenti alla propria famiglia, ora esposti nel Palazzo di Città, e dell’inventario, manoscritto unico nel suo genere, del tesoro di S.Agata; al Museo Diocesano una preziosa miniatura di S. Agata in argento e pietre preziose, eseguita da diversi orafi artigiani catanesi.
Ha illustrato il tesoro di S. Agata, in privato, ai Presidenti della Repubblica Italiana: Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e a sua Santità Giovanni Paolo II.
Ha inoltre ricevuto: Encomio da parte del Comandante del Genio Pionieri “AOSTA” della Caserma Sommaruga; Encomio da parte dall’Assessore alla Partecipazione, iniziative culturali e teatro, del Comune di Lucca; Encomio da parte del Comandante del Presidio Militare di Catania ed altri Premio Internazionale di benemerenza culturale nell’anno 1983-1985; Premio Candelora D’Oro 2013.
Le reazioni:
Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci ed ex sindaco di Catania: “Luigi Maina se ne è andato. In punta di piedi. Con discrezione. Il ‘Commendatore’, anche se era insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale, non è più fra noi. Un Personaggio vero ed autorevole della mia Città. Lo conobbi 32 anni fa quando fui eletto ,proprio come in questi giorni , per la prima volta Sindaco della Città di Catania. Fui io che mi inventai il Titolo di Cerimoniere onorario, chiedendogli di restare in Comune e lasciandogli la sua stanza. Fui io a volerlo Presidente del Comitato dei Festeggiamenti Agatini , dopo Ignazio Marcoccio. Lui, vero depositario delle Fede e della Tradizione Agatina. Lui con me ad invitare e poi ad ospitare Papà Giovanni Paolo II nella sua visita a Catania. Lui con me Ministro dell’Interno dal Papa dopo l’anno Santo. Lui a mostrare ai Presidenti della Repubblica il busto reliquiario di S. Agata. Lui nei momenti belli ed in quelli tristi. Elegante. Attento. Sicuro. Cerimoniere per indole. Depositario delle tradizioni. Per 15 anni a mio fianco, come di tutti gli altri Sindaci. Un Personaggio vero della migliore Catania. Grazie Commendatore”.
Salvo Pogliese, sindaco di Catania: “Con il cuore gonfio di tristezza e pianto partecipo ai catanesi la scomparsa del commendatore Maina, che pochi minuti fa è spirato nell’ospedale San Marco dov’era ricoverato. Catania perde una parte di se, scompare una memoria storica di servizio e amore verso il prossimo nel nome della devozione a Sant’Agata e della Città di Catania. Lo ricorderemo per come merita un grande uomo di fede e testimone diretto di una storia quasi centenaria, fatta di intelligenza e lungimiranza nel Municipio che egli ha custodito come fosse casa propria. Stringiamoci tutti insieme come una grande comunità, attorno a un personaggio che ha saputo fare del servizio al prossimo una ragione di vita: Catania è grata ora e sempre a Maina e faremo quanto necessario per conservare le sue azioni a perenne memoria”.
Valeria Sudano, senatrice: “Mi mancheranno i tuoi racconti, i tuoi consigli e la tua ironia. Catania oggi perde una parte di sé”.
Francesco Marano, ex presidente del Comitato Festeggiamenti Agatini: “Un grande catanese se n’è andato. Un’istituzione della Città e della Festa di Sant’Agata, che mi ha insegnato tanto. Il custode della tradizione. Tanta, tanta tristezza oggi. Grazie di tutto, mitico Commendatore”.
Lanfranco Zappalà, vicepresidente del Consiglio comunale: “È andato via un pezzo di storia della Città di Catania. Mi ha visto crescere sin da quando bambino frequentavo il Palazzo con mio padre. Poi col tempo ebbi la fortuna di vederlo quasi ogni giorno per tantissimi lunghi anni. Ogni volta che ci incontravamo all’ingresso del Comune, mi prendeva a braccetto raccontandomi sempre qualcosa di nuovo, ma soprattutto le discussioni ricadevano sempre sulla sua amata ‘Sant’Agata’. È suo il merito se conosco pezzi di storia della nostra città. È andato via davvero un gran signore, una persona distinta, autorevole, piena di fede, che la città sicuramente rimpiangerà. Riposi in pace commendatore Maina. Grazie per tutto ciò che ha fatto”.
Giovanni Saguto, ex assessore comunale: “Apprendo in questo momento che il Commendatore Luigi Maina è morto. Lo conoscevo da tantissimi anni e ne posso testimoniare il grande amore che non mancava di sottolineare per la sua Città, ma, sopratutto, per la sua Santa protettrice S. Agata. Infiniti sono gli aneddoti che si potrebbero narrare in tanti anni, dei quali gli ultimi disinteressati, a servizio della Città, del Municipio, che curava come fosse casa sua, e di S. Agata e la sua grande festa. Resterà un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i catanesi. Che la terra gli sia lieve, che la Santuzza lo accompagni, che riposi in pace”.
Puccio La Rosa, ex vicepresidente del Consiglio comunale: “Il pensiero stasera non può che essere rivolto alla memoria del commendatore Luigi Maina un uomo che alla città di Catania ha donato se stesso. R.i.p. e grazie per l’esempio che hai offerto”.
Nello Musumeci, Presidente della Regione siciliana ed ex vicesindaco di Catania: “Provo sincera commozione per la scomparsa a Catania di Luigi Maina, amico mio e personaggio pubblico dalla inconfondibile identità. Ha assolto con meticoloso scrupolo al compito di cerimoniere del Comune e di leale servitore della istituzione. Con lui il capoluogo etneo perde un pezzo importante della età contemporanea, testimone oculare e privilegiato di fatti ed eventi che appartengono ormai alla storia della città”.
In aggiornamento…
CATANIA, oggi è più povera!
Grazie, commendatore, per tutto quel che LEI è stato, ed ha rappresentato, per questa nostra, povera Catania.
Grazie, per il suo AMORE alla nostra città, che, ripeto, da oggi è più povera, priva di un bene inestimabile!