Coronavirus: pagamento prima rata Tari spostato all’1 giugno
L’amministrazione comunale di Catania ha deciso la sospensione del termine di scadenza della prima rata della Tari, prevista a fine marzo, spostandola al primo giugno. La decisione è frutto di “un’attenta valutazione che pur in assenza di un esplicito riferimento a misure compensative per il Comune nei recenti decreti legge, tiene conto della difficilissima condizione attuale dei nuclei familiari e dei titolari delle aziende commerciali e professionali. costretti a subire il fermo delle attività e un grave rallentamento negli introiti”.
“Per noi – ha spiegato il sindaco Pogliese – è una condizione doppiamente difficile visto che il Comune che abbiamo trovato era già in dissesto, una circostanza che qualcuno ogni tanto dimentica. Gli incassi della Tari sono indispensabili per il Comune, che per legge deve fare fronte al pagamento per intero del servizio di raccolta rifiuti e tutti sanno che il Comune viaggia sempre sul filo del rasoio, quanto a liquidità che per due mesi ora verrà a mancare. In questo momento prevale l’esigenza di venire incontro ai cittadini che vivono un momento difficilissimo. Anche stavolta ci siamo dovuti caricare solo sulle spalle della nostra responsabilità scelte giuste e forse anche socialmente doverose, ma che purtroppo non sono supportate da risorse statali e strumenti normative adeguati, soprattutto per i comuni in dissesto che devono comunque assicurare i servizi indispensabili. I catanesi sappiano che stiamo agendo nei limiti massimi di ogni nostra possibilità con grande senso di responsabilità e continueremo a farlo con lealtà istituzionale. Ma dopo il decreto ‘Cura Italia’ ci aspettiamo a breve un provvedimento specifico del governo nazionale che si occupi degli enti locali e del loro equilibrio finanziario e di cassa, a cominciare da quelli in dissesto come il nostro, per evitare che si compromettano o addirittura saltino i servizi per i cittadini, che in questi mesi tra tanti sacrifici siamo comunque sempre riusciti a garantire”.