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Concluso il ciclo di webinar dedicato all’Anno Internazionale della Salute delle Piante

Quasi 1.500 iscritti, 1.350 partecipanti per una frequenza costante del 92%. Sono solo alcuni dati del ciclo di sei seminari online organizzato, nell’ambito del corso di laurea magistrale in Salvaguardia del Territorio, dell’Ambiente e del Paesaggio del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, per celebrare l’Anno Internazionale della Salute delle Piante 2020 (IYPH 2020) proclamato dalla FAO per ribadire la relazione fra salute delle piante e gestione ecosostenibile e temi, quali sicurezza alimentare, povertà, cambiamenti climatici.

I seminari online – organizzati dalle docenti Claudia Arcidiacono, presidente del corso di laurea magistrale in Salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, Santa Olga Cacciola di Patologia Vegetale e Gaetana Mazzeo di Entomologia Generale e Applicata – hanno riguardato tematiche incentrate sulla gestione ecosostenibile ed innovativa delle coltivazioni e sulla salute delle piante e, di fatto, sulla salute del pianeta.

I seminari, in programma dal 30 aprile al 27 maggio, sono stati tenuti da Giuliano Degrassi del Centro di Ingegneria Genetica e di Biotecnologia di Trieste sul tema “Impiego dei microrganismi per migliorare la produttività delle coltivazioni”, Anna Di Natale dell’Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale sul tema “Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”, Massimo Franco, esperto di Sistemi innovativi ed agricoltura blu sul tema “Sistemi di Supporto decisionali per l’agricoltura”, Roberto Di Marco dell’Università del Molise sul tema “Fitoestratti e loro impiego per la salute delle piante e dell’uomo”, Sophien Kamoun del Sainsbury Laboratory dell’University of East Anglia, United Kingdom sul tema “Importanza della condivisione dei dati e delle pubblicazioni scientifiche in uno scenario moderno e plastico”, e Matteo Garbelotto dell’University of California di Berkeley (Stati Uniti) sul tema “Rischio di introduzioni di patogeni alieni”.

Nel corso dei webinar si è registrato un importante contributo degli studenti che hanno partecipato attivamente ponendo domande e suggerendo, grazie alla compilazione di un questionario, numerose idee e proposte (ben 72 da sviluppare nel prossimo anno accademico) per la realizzazione di altri eventi.

Ai webinar hanno partecipato ospiti di varie Università ed enti di ricerca italiani, ma anche rappresentanti della ReNiSA (Rete Nazionale delle scuole di agraria) e professionisti. All’ultimo webinar hanno partecipato 99 studiosi della materia di varie nazionalità (Albania, Australia, Canada, Francia, Grecia, Portogallo, Iran, Israele, Olanda, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Stati Uniti) che hanno espresso particolare apprezzamento per l’iniziativa.

Grazie al sistema attuato potranno essere certificati 727 Cfu agli studenti-partecipanti al Ciclo IYPH 2020. È stata registrata, inoltre, un’ampia partecipazione ai webinar per seguire gli argomenti svolti da relatori di grande prestigio, alcuni dei quali anche di fama internazionale, e non per la necessità di conseguire i Cfu. Nel complesso l’indice di gradimento da parte dei partecipanti è stato del 99%.

«Al momento della definizione degli eventi e degli ospiti si è stabilito di organizzare dei webinar che avessero un riflesso importante sul corso di laurea – spiegano gli organizzatori -. Seppur destinati agli studenti, si è avuta la partecipazione di tutta la comunità accademica e di ricercatori italiani e stranieri di altre università e centri di ricerca. È stato predisposto anche un questionario utile per certificare la presenza degli studenti per il riconoscimento dei Cfu, per disporre di una serie di informazioni che permettessero di ricevere un feedback e eventuali suggerimenti per iniziative future e conoscere la provenienza dei partecipanti per attività anche di promozione del corso di laurea». «I risultati sono stati al di sopra di ogni aspettativa, anche se si tiene conto che in due webinar i partecipanti hanno seguito il seminario per oltre tre ore rispetto alle due programmate – aggiungono i docenti organizzatori -. Una sorta di ‘stress-test’ positivamente superato in quanto i questionari hanno rilevato un indice di apprezzamento elevato».

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