Viaggio culturale tra letteratura, arte barocca e miti greci
Catania è considerata una delle perle dello Jonio in cui ci sono anche delle vie e viuzze che racchiudono le testimonianze della letteratura e della cultura di varie epoche e sensibilità. Lo dimostra appunto la storia di dominazioni e della sua centralità nella zona del mare magnum.
Nel lungomare si intravedono l’Etna ed i faraglioni di Acitrezza. Il primo punto fisso per gli abitanti del luogo è “a muntagna” o “u mungibellu” , che ha causato eruzioni e terremoti per secoli e però, grazie alla sua pietra lavica, ha permesso la formazione di una singolare scogliera nera, la costruzione di strade e case in tutta la provincia e soprattutto l’idea del famoso Liotru, l’elefante simbolo della città.
In secondo luogo, per tutti coloro appartenenti al borgo, si tratta il celebre romanzo “I Malavoglia” di Giovanni Verga, anche la presenza del Mito di Ulisse scritto da Omero nell’ “Odissea”.
Nell’antica Katàne sono presenti numerose statue: come ad esempio il ratto di Proserpina e la Fontana dell’Amenano.
Il culto di Sant’Agata (Patrona di Catania e celebrata il cinque febbraio) risale al periodo imperiale (II secolo d.c.) ed ha contribuito alla formazione culturale di storie e tradizioni che sono finite per diventare da feste cattoliche ad occasioni ricreative ed a tratti interminabili, ossessivi e facinorosi.
Come se non bastasse il coro delle suore benedettine, cantare dietro delle grate.
Poi nel XIII secolo sorgeva l’imponente Castello Ursino durante l’Impero di Federico II di Svevia, un Sovrano illuminato che diede inizio alla Scuola Siciliana. Da qui si ispirò poi il Dolce Stil Novo di Guido Cavalcanti, Dante Alighieri e Guido Guinizelli.
Il terremoto del 1693 rase al suolo il dipartimento delle scienze umanistiche dell’ateneo catanese. Così venne presa la decisione di fare rifiorire l’università approvando l’Architettura tardo-barocca con lo sviluppo di caratteristiche insolite.
Ne sono esempio anche: il Palazzo Biscari, di cui ne parlò Johann Wolfgang von Goethe nel suo “Viaggio in Sicilia” e dove sono state girate nel 2007 le scene del film “I Viceré” (tratto dall’omonimo romanzo di Federico De Roberto) .
Le Chiese di Via dei Crociferi in cui sono state girate le riprese del film “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati ed anche l’adattamento di Franco Zeffirelli tratto da “Storia di una Capinera” di Giovanni Verga.
Ci sono gli immancabili intellettuali di spessore, Luigi Capuana e Goliarda Sapienza.
Catania è stata in particolare la patria di uno dei celebri compositori dell’Ottocento italiano, ovvero Vincenzo Bellini. A lui viene dedicato il teatro lirico ed il giardino pubblico.