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Unione europea: iniziate le audizioni di conferma dei Commissari

Da ieri, 4 novembre, e fino al 12 novembre si terranno le audizioni di conferma dei nuovi commissari europei. Tali audizioni vengono condotte dalle commissioni parlamentari competenti e servono a verificare la preparazione e la competenza dei commissari designati, i quali hanno circa tre ore per presentare i loro programmi e rispondere alle domande scritte o orali dei deputati.

Facendo un passo indietro, dopo essere stata riconfermata come Presidente della Commissione europea il 27 giugno scorso, Ursula von der Leyen ha selezionato i candidati alla carica di commissario sulla base delle nomine di ciascun Paese dell’UE. La lista di candidati è composta da 15 membri del Partito Popolare Europeo – fra cui figura anche la stessa von der Leyen –, 5 liberali, 4 socialisti, 1 membro dei conservatori di ECR, 1 dei patrioti e 1 indipendente.

Inoltre, prima delle audizioni, la commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo ha valutato l’eventuale esistenza di conflitti di interesse di natura economico-finanziaria da parte dei candidati rispetto al portafoglio ricevuto e il 10 ottobre tutti i candidati hanno ricevuto il via libera allo svolgimento delle audizioni di conferma.

Tuttavia, la decisione della commissione JURI ha sollevato notevoli critiche. Ad esempio, Manon Aubry, copresidente francese del gruppo della Sinistra, ha definito la procedura «una farsa», visto che «tutto è stato negoziato in anticipo tra i grandi gruppi del Parlamento europeo per proteggere gli interessi dei commissari. La riunione si è svolta in fretta e furia in meno di un’ora e le domande poste erano prive di senso». Ancora, Mario Furore, europarlamentare pentastellato e coordinatore di the Left in JURI, ha motivato la scelta di The Left e dei Verdi di abbandonare la commissione JURI scrivendo su X: «questa non è democrazia, è una presa in giro. Chiediamo responsabilità».

A prescindere dalle polemiche sulla trasparenza del processo di verifica dei conflitti di interesse, tocca ora ai membri del Parlamento europeo valutare la capacità dei commissari designati a ricoprire la carica proposta, potendo eventualmente respingere singoli candidati o richiedere modifiche alla composizione della squadra. Ovviamente, anche eventuali nuovi candidati dovranno sottoporsi a tutte le fasi preparatorie e comparire per un’audizione di conferma in Parlamento. Una volta concluse le audizioni di conferma, Ursula von der Leyen dovrà presentare il collegio dei commissari designati e il relativo programma davanti al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria. Al termine della presentazione, gli eurodeputati dovranno votare l’intero collegio dei commissari proposti, che si considererà approvato se otterrà almeno la maggioranza semplice dei voti espressi.

Ma non tutti i membri della squadra di commissari designati godono di un’approvazione unanime. Fra i “commissari sotto osservazione” si ricordano:

  • Wopke Hoekstra, olandese del PPE a cui è stato assegnato il portafoglio Clima, crescita pulita e fisco. I dubbi circa la sua adeguatezza rispetto al ruolo che è chiamato a ricoprire derivano dalla sua precedente posizione di consigliere nella compagnia petrolifera Shell e dalla sua presenza nei Pandora Papers, scandalo finanziario che ha rivelato il suo coinvolgimento nell’acquisto di azioni della società offshore Candace management nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche.
  • Ekaterina Zaharieva, bulgara del PPE, “sotto osservazione” perché, sebbene l’accusa non sia mai stata formalizzata, è stata coinvolta in uno scandalo legato alla vendita di passaporti bulgari risalente a quando era ministra degli Esteri.
  • L’ungherese Olivér Várhelyi (patrioti), commissario designato per la salute e il benessere animale, ha dato degli «idioti» ai Parlamentari europei. Nel caso venisse bocciato a seguito delle audizioni, si teme che Orbán possa reagire prendendo tempo a designare un nuovo candidato, ostacolando l’inizio dei lavori della commissione.

Per quanto riguarda il commissario italiano, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo designato per la coesione e le riforme, parteciperà a un’audizione dinanzi alla commissione per lo sviluppo regionale martedì 12 novembre, a partire dalle ore 9:00. Anche la sua audizione potrebbe presentare alcune difficoltà, viste le remore dimostrate nei suoi confronti da parte di Verdi, Liberali e Socialisti.

Insomma, tra equilibri politici interni, pressioni esterne e una crescente richiesta di trasparenza, questo esecutivo rappresenta un banco di prova cruciale per il futuro dell’Unione europea. Infatti, con un mix di veterani della politica europea e nuove figure emergenti, la nuova Commissione von der Leyen dovrà dimostrare di saper rispondere alle sfide di un’Unione europea in continua evoluzione.

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