Tullio Solenghi parla dello spettacolo e della sua carriera
Il Teatro Stabile di Catania ospita in questi giorni il celebre duo formato da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con lo spettacolo “Dove eravamo rimasti”,in scena alla Sala Verga. Abbiamo intervistato Tullio Solenghi per parlare dello spettacolo e della sua carriera.
Tullio Solenghi, nello spettacolo ricorderete l’amatissima Anna Marchesini. Quale era il suo rapporto artistico con lei?
Ma sa, il rapporto con Anna è difficile da ricordare o definire in compartimenti stagni, il rapporto artistico era soprattutto un rapporto di complicità, di amicizia, con un’amica, con una sorella e quindi da lì poi scaturiva il discorso artistico, nel senso che la condivisione di un certo tipo di comicità, di un certo modo di andare sul palco, di andare in televisione, le storie che abbiamo scritto, siamo sempre stati autori di noi stessi. Questo era un tutt’uno, non sapevi da dove era nata l’amicizia e da dove cominciava l’espressione artistica di quello che siamo stati.
Quando è scattata questa sintonia artistica?
Io prima ho conosciuto Massimo Lopez, per quelle strane coincidenze che succedono nella vita, tipo sliding doors e gli ho dato la mia parte di Il fu Mattia Pascal con Giorgio Albertazzi, allo Stabile di Genova, mentre io mi sono licenziato, fra virgolette e al mio sposto hanno preso Massimo Lopez, che ha preso il mio testimone. Con Anna Marchesini invece ho fatto una trasmissione a Torino, per la Svizzera Italiana, una cosa rilevante. In quella occasione ho conosciuto Anna e lì abbiamo iniziato a fantasticare insieme di quello che potevamo non solo recitare, ma anche ideare, scrivere. E da lì io le dissi quando finimmo con questa occasione che se mi capiterà qualche occasione non esiterò a chiamarti. Quando mi hanno commissionato un varietà radiofonico dal titolo Helzapoppin per Radio 2 mi sono ricordato di Anna, che a sua volta stava facendo il doppiaggio a Roma con Massimo e da lì e nato tutto.
Da novembre 2023 lei e Massimo Lopez avete iniziato con lo spettacolo “Dove eravamo rimasti” al quale il pubblico ha risposto con grande entusiasmo. Voi ve lo aspettavate?
È uno spettacolosi di arti varie, perché oltre al momento dedicato ad Anna Marchesini, c’è un omaggio che facciamo all’avanspettacolo, ci sono dei brani musicali come sempre molto importanti, c’è una sorta di rivisitazione delle favole secondo il politically correct, e poi c’è l’esordio di una coppia scenica di grandi personaggi, Mattarella e Bergoglio. Credo ci sia da divertirsi parecchio. Noi speravano di bissare il successo del precedente spettacolo “Il Massimo Lopez- Tullio Solenghi show” che era arrivato a 250 repliche riempiendo i teatri pieni in tutta Italia. Bissare il successo non è automatico. Ma si sta verificando. In un angolino della nostra mente e del nostro cuore c’era questa speranza, è un successo che ci godiamo perché un po’ ce lo aspettavamo. A noi accade una cosa non abituale, per farle un esempio in tre giorni siamo passati da Trento a Reggio Calabria, e trovare il teatro pieno e gli stessi entusiasmi a una distanza ragguardevole è una cosa che ci riempie di gioia.
Lei ha interpretato tantissimi ruoli, dal drammatico al comico, oltre a fare il regista teatrale, doppiatore, presentatore e scrittore. Ma in qualità di attore quale è il ruolo che ancora vorrebbe interpretare?
Il ruolo che volevo interpretare l’ho raggiunto due anni fa, ho sempre avuto il sogno di portare in scena Gilberto Govi, una maschera del teatro genovese e ci sto riuscendo con due sue commedie. La seconda la riprenderò a marzo 2025 per altri due mesi di tournée. Ho debuttato nella prima parte di ottobre.
Quale è stata la più grande soddisfazione che ha raggiunto nella sua carriera fino ad ora?
La soddisfazione è quella di avere ancora la voglia, la passione e la risposta del pubblico, cosa fondamentale, anche alla mia veneranda età. Se quando ho iniziato mi avessero detto “Ma tu pensi di avere successo fino a 77 anni?”, – che compirò fra due mesi, io avrei detto “Ma figurati se a 77 anni sarò ancora lì a salire in scena con la voglia di recitare ogni sera e con la sala piena di spettatori”. Questa soddisfazione sta avvenendo ed è un sogno che si sta avverando.
Tra tutti i ruoli interpretati tra tv, teatro a quali è più legato?
Un ruolo televisivo e un ruolo teatrale. Il ruolo televisivo è Renzo Tramaglino de I promessi sposi, che ho amato da subito. Teatralmente quando ho interpretato Petruccio nella Bisbetica domata di Shakespeare.
Lei è vegano. Perchè e da quando?
Sono vegetariano tendente al veganesimo e lo sono da una decina di anni. Lo sono diventato per un fatto etico. Nella mia vita ho sempre avuto dei cani, ho avuto un labrador, che adesso non c’è più, ed è stato sostituito da un altro cane, un trovatello. Una persona che ha i cani si rende conto che non ci sono animali si serie A e animali di serie B. Non è che c’è il cane che puoi accogliere come fosse tuo figlio e il vitellino che porti al macello perché te lo devi mangiare. E da allora ho capito che non potevo conciliare queste due cose e ho iniziato a diventare vegetariano per motivi etici e poi, non meno importante, il risvolto della salute perché ne ho beneficiato molto.
Altri in famiglia l’hanno seguita o è l’unico?
Ho il mio faro illuminante che è mia moglie Laura, da sempre vegana, è stata colei che mi ha dato l’input per arrivare alla condivisione e a rendermi conto di questa situazione.
Lei ha scritto tre libri: Allegria in tavola, Bevi qualcosa Pedro e Uno e Trino. C’è in cantiere qualche altro libro?
I libri li ho scritti perché mi piaceva raccontare la mia storia, non mi sono mai sentito uno lo scrittore e odio i cambiamenti di uno uomo che se è famoso può fare tutto. No, uno deve continuare a fare il suo mestiere e il mio mestiere è quello dell’attore.
Qual è il vostro rapporto con Pippo Baudo visto che siete stati insieme per tanti spettacoli?
Pippo per me è il mio padre televisivo, nel seno che lui mi ha scoperto, mi ha portato in televisione, quindi devo a lui il viatico per questa carriera, se non c’era lui non credo che eravamo qui a parlare. Poi dopo l’ho ritrovato a Fantastico 7, noi lo abbiamo chiamato per fare una parte ne I promessi sposi.
C’è qualcuno a cui vorrebbe dire grazie per la sua carriera fino ad ora?
Uno a Pippo Baudo, ad Anna Marchesini, anche se non c’è più e a Massimo Lopez.
Lei è scaramantico?
Non più di tanto. Sono un razionalista kantiano.