Cronaca

Terme di Sciacca e Acireale, la Regione illustra ai sindaci i progressi del percorso di rilancio

Le terme di Acireale e Sciacca, chiuse entrambe da tanti, e oggetto di atti vandalici, che ne hanno usurpato la bellezza architettonica, dopo anni di crisi e difficoltà, ritorneranno ad essere un luogo di attrattiva turistica siciliana. Inoltre  i due stabilimenti termali, se rese operative,  potrebbero essere motivo di rilancio di un settore di primaria importanza per la Sicilia, appunto, il turismo, e rese attive, si determineranno nuove possibilità di collocamento professionale, nella lotta contro l’inoccupazione.  Una straordinaria opportunità di crescita e di sviluppo economico per la Sicilia che assisterà alla valorizzazione dei luoghi dell’ heritage termale, che onora la vocazione storica delle due città.

I progressi nel percorso tecnico e amministrativo che punta alla riqualificazione e al rilancio dei complessi termali di Acireale e di Sciacca sono stati al centro dell’incontro tra i membri del tavolo tecnico insediato dal presidente della Regione, Renato Schifani, e i sindaci dei due Comuni, Roberto Barbagallo e Fabio Termine.

«La volontà ferma e decisa del mio governo – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – è quella di riaprire le terme di Acireale e di Sciacca e lo stanziamento di 90 milioni di somme Fsc ne è chiara dimostrazione. Ci aspettiamo dai due territori la massima collaborazione perché questa è un’occasione irripetibile per raggiungere quello che è un obiettivo di tutti. Stiamo lavorando per creare i presupposti per massimizzare l’appetibilità dell’avviso pubblico per la progettazione definitiva, la costruzione e l’affidamento della gestione ai privati, dopo la consultazione con il territorio. E lo facciamo seriamente, come è costume di questo governo, grazie all’impegno quotidiano dei direttori, che ringrazio. Il mio sogno è quello di restituire alla Sicilia queste due preziose realtà».

Mentre per Acireale il percorso di rilancio sembra procedere senza ostacoli, a Sciacca sono ancora in fase di risoluzione alcune criticità tecniche e burocratiche. Tuttavia, le autorità si dicono fiduciose nel rispetto dei tempi stabiliti dall’Accordo di coesione.

Obiettivo dichiarato e concordato dai sindaci con i dirigenti della Regione, quello di pubblicare entro il 31 dicembre quello che tecnicamente si chiamerà “avviso esplorativo” per trovare il privato disposto ad investire sin da subito. La Regione punta essenzialmente su un partenariato pubblico-privato al 50%.

All’incontro, che si è tenuto oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans, erano presenti i dirigenti generali delle Attività produttive, Carmelo Frittitta, delle Finanze, Silvio Cuffaro, del Dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, il consulente in materia del presidente Simona Vicari, Luciano Abbonato in rappresentanza della Cassa depositi e prestiti, che fornisce l’assistenza tecnica alla Regione, e il presidente del comitato civico Patrimonio termale di Sciacca, Antonino Porrello.

L’incontro di oggi è servito per informare le amministrazioni locali sulle strategie che il governo della Regione intende perseguire e per illustrare le attività svolte dai dipartimenti regionali coinvolti nelle procedure. Prosegue l’attuazione dei punti fissati nel cronoprogramma stilato nell’ultima riunione, lo scorso 25 luglio, per la risoluzione delle questioni tecniche e burocratiche per la piena fruizione delle proprietà immobiliari e per il ripristino e la valutazione delle acque termali dei due impianti. 

Ma l’occasione è servita anche per avviare un dialogo paritario con l’ascolto delle richieste e delle proposte avanzate dai rappresentanti del territorio. L’intervento dei due Comuni è strategico per la definizione di alcuni passaggi amministrativi, nonché per determinare le condizioni per un salto di qualità delle strutture e del tessuto economico dei rispettivi territori che consenta di cogliere appieno le potenzialità di sviluppo offerte dal rilancio delle terme.

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