Cinema

Sicilia Queer 2021: conto alla rovescia per la seconda parte

Secondo tempo per l’undicesima edizione del Sicilia Queer filmfest che dà appuntamento a Palermo dall’8 al 12 Settembre. In questa occasione verranno presentate due sezioni competitive: da una parte le Nuove Visioni, concorso Internazionale di lungometraggi, e dall’altra il Queer Short, concorso Internazionale di cortometraggi, con annesse sezioni dedicate alle arti visive, ai fuori concorso di Panorama Queer, alle Retrovie italiane, unitamente ad approfondimenti, focus e programmi speciali che caratterizzano lo svolgimento del Festival.
La valutazione dei concorsi spetta ad una giuria internazionale composta da Manuel Asín, critico spagnolo e direttore artistico del festival Punto de vista di Pamplona, Frank Beauvais, regista francese vincitore del concorso di lungometraggi del Sicilia Queer 2020, Elisa Cuter, scrittrice e critica cinematografica italiana, Beatrice Gibson, artista e filmmaker sperimentale inglese, e Olaf Möller, selezionatore e critico tedesco e collaboratore di festival in tutto il mondo.
Sempre attento ad esplorare le relazioni tra il mondo del cinema e quello delle arti visive, il Sicilia Queer filmfest omaggia il lavoro del duo Lovett/Codagnone, per la prima volta in Italia e a due anni dalla morte di Alessandro Codagnone.
Presso il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo diretto da Letizia Battaglia saranno esposti lavori storici degli anni ’90 come I Didn’t Do It (1995); le serie fotografiche iconiche del duo: Prada, via della Spiga, Milano (1997), San Lorenzo (1997); performance e installazioni come I Only Want You to Love Me (2004) e una nuova serie di lavori inediti. In occasione della mostra verrà inoltre presentato in anteprima assoluta OPENING, il documentario su Lovett/Codagnone con la regia di Antonio Cavallini.
La mostra, a cura di Antonio Leone e Donato Faruolo, e realizzata dal Sicilia Queer filmfest in collaborazione con ruber.contemporanea e il Centro Internazionale di Fotografia, sarà inaugurata venerdì 10 settembre alle ore 18.30 e rimarrà aperta fino a giorno 8 ottobre.
Il Festival si svolgerà tra il Cinema De Seta e gli spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, nel rispetto delle normative anti-covid vigenti nel periodo in questione.

La prima parte del Festival si era aperta lo scorso 3 giugno con la proiezione in anteprima regionale di Happy Together, un film cult di Wong Kar-Wai restaurato in 4K che prevede l’integrazione di alcune scene censurate dalla distribuzione negli anni Novanta: una scelta di campo che intende sostenere con convinzione una questione di stile, dando vita ad coraggioso progetto distributivo della Tucker Film.
Già dal 29 maggio, e fino al 5 giugno, la sezione Nuove Lezioni Siciliane aveva proposto il workshop condotto dal regista palestinese Kamal Aljafari, che ha visto coinvolti dodici studenti, provenienti da tutta Europa, in una settimana di seminario intensivo con uno degli autori più poetici del cinema contemporaneo, premiato in tutto il mondo.
La prima parte del Sicilia Queer ha recuperato nello stesso tempo alcune delle sezioni storiche del Festival che lo scorso anno, eccezionalmente, sono state sospese a causa della pandemia. In particolar modo, la sezione Presenze, dedicata alla retrospettiva integrale e all’analisi di un giovane talento del cinema portoghese contemporaneo come Carlos Conceição. Di quest’ultimo è stato presentato in anteprima nazionale il recente “Um fio de baba escarlate”, mediometraggio dove vi è un incontro tra eros, morte, iconoclastia ed estetica, che ha dialogato con registi come Antonio Piazza e Fabio Grassadonia ma anche con l’inglese Beatrice Gibson.
Tra i titoli della sezione non competitiva Panorama Queer spicca la presenza dell’ultimo film di Bertrand Bonello, Zombi Child (Francia, 2019), oltre che l’ultimo film di Bruce LaBruce Saint-Narcisse e dei due vincitori del Teddy Award al Festival di Berlino 2020, dal titolo “Si c’était de l’amour” (Francia, 2020) dell’austriaco Patric Chiha, dedicato alla compagnia di Gisèle Vienne, e l’opera prima di Faraz Shariat Futur Drei (Germania – Iran, 2020), che tra l’altro è stato il film di chiusura della prima parte del festival.

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