Politica

Scoppia la bufera sulla Sugar Tax: l’opposizione di imprese e sindacati

Dopo essere stata oggetto di interesse e numerose polemiche negli ultimi anni e, soprattutto negli ultimi giorni, la Sugar Tax entrerà in vigore il 1° luglio 2024, sebbene sia prevista una riduzione delle aliquote per i primi due anni. A prevederlo è un emendamento al decreto legge Superbonus presentato venerdì notte in Commissione Finanze e firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La tassa colpirà la produzione di bevande gassate, tè zuccherati, bevande energetiche e succhi di frutta e comporterà un aumento di 5 centesimi al litro. L’intenzione del governo è quella di contribuire, con questa tassa, a ridurre il consumo di bevande zuccherate, contrastare l’obesità e promuovere un’alimentazione più sana e bilanciata, soprattutto tra i bambini. Alle buone intenzioni, tuttavia, corrisponde il rischio di mettere in ginocchio il settore delle bevande.
Non si è fatta attendere l’opposizione di imprese e sindacati. Luca Busi, amministratore delegato dello stabilimento siciliano Sibeg Coca-Cola, dichiara: «Il Governo è andato dritto per una strada che trascina tutti in un burrone: solo in Sibeg la Sugar Tax determinerà un taglio di 120 posti di lavoro». Stando alle parole di Luca Busi, il settore non è disposto ad arrendersi ed è pronto a scendere in piazza per far valere le proprie ragioni.
Cristina Busi, da poco eletta presidente di Confindustria Catania e vicepresidente con delega alle piccole e medie imprese di Assobibe, commenta la notizia condannando la Sugar Tax e chiedendone la definitiva cancellazione, in virtù degli enormi danni che essa comporterebbe, ovvero «contrazione dei volumi e quindi delle entrate fiscali per lo Stato, licenziamenti, drastica diminuzione della vendita di tutti gli agrumi del Sud e quindi vantaggi economici per la concorrenza estera dove la tassa non è dovuta».
Enrica Mammucari, segretaria generale della Uila-Uil, si dice preoccupata «per le conseguenze negative che l’applicazione della sugar tax, seppur ridotta, potrà avere sul settore delle bevande analcoliche e su oltre 5 mila lavoratrici e lavoratori del comparto».

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