Rosalind Elsie Franklin che scoprì la struttura del DNA
“La rivoluzione biotecnologica ci obbligherà a considerare molto attentamente i nostri valori più profondi, nel rispetto per la dignità della persona e della vita umana”
Rosalind Elsie Franklin fu una grande scienziata che scoprì la struttura a doppia elica del DNA, ma non vinse il premio Nobel, una donna straordinaria, per un periodo di tempo dimenticata dal mondo scientifico, che l’ha privata dei riconoscimenti che invece le erano dovuti.
Nasce a Londra nel 1920 e “fare scienza” diventa presto il suo sogno più grande. Consegue la laurea nel 1941 e nel 1945 culmina in un dottorato presso l’università di Cambridge. Dopo la fine della guerra Franklin accettò un impiego a Parigi. Per quattro anni lavorò nella capitale francese, in un ambiente più favorevole e aperto nel Laboratoire Central des Services Chimiques de L’Etat, per specializzarsi nella tecnica della diffrazione dei raggi X, un metodo usato per analizzare molecole di grandi dimensioni.
Rosalind è fuori sede, mentre in patria, il mondo scientifico, lavora per scoprire meglio forma e funzione del DNA. Il direttore del King’s College di Londra decide di chiamare Rosalind, biochimica pioniera della cristallografia a raggi X, perché aiuti Maurice Wilkins nello studio della struttura del DNA.
Rosalind e Wilkins non vanno d’accordo e si ritrovano a lavorare ognuno per conto proprio. Rosalind scopre, suo malgrado, che l’ambiente del King’s College è maschilista e nel contesto lavorativo non vi è una sana competizione.
Tra il 1951 e il 1952, Rosalind riesce a fotografare il DNA, ottenendo immagini straordinariamente chiare. Una in particolare, la celebre “Photograph 51”, svela la struttura a doppia elica della molecola.
La foto immortala una singola fibra di DNA a 15 millimetri dalla sorgente di raggi X con un’esposizione di circa 100 ore.
Contemporaneamente Watson e Crick fremono per pubblicare i risultati del loro lavoro. Hanno bisogno d’aiuto, si rivolgono a Rosalind … ma è Wilkins, in modo assai poco etico, che mostra a Watson la foto 51 che è la prova sperimentale che attendeva, la prova della struttura a doppia elica del DNA.
Nell’aprile del 1953, settanta anni fa, Watson e Crick pubblicano su “Nature” la descrizione della struttura a doppia elica del DNA. Quattro anni dopo arriva per lei la beffa finale: grazie a quegli articoli pubblicati su Nature, Watson, Crick e Wilkins ricevono nel 1962 il premio Nobel. Rosalind non verrà citata.
Watson e Crick dichiararono di essere stati “stimolati dalla conoscenza della natura generale delle idee e dei risultati sperimentali non pubblicati”.
È fondamentale interpretare correttamente la storia di Franklin, perché è diventata un modello per le donne che si dedicano alla scienza. Franklin non ha mancato di afferrare la struttura del DNA a doppia elica ma ha contribuito in egual modo a risolverlo.
Persino i sostenitori della Franklin spesso enfatizzano una visione della sua scienza e della storia che viene spesso ripetuta per evidenziare come Franklin sia stata privata del dovuto credito e inevitabilmente questo la danneggia.
A causa della narrazione di Watson, le persone hanno celebrato la Fotografia 51 spogliandola dal suo valore. È diventata il simbolo sia del successo di Franklin che della negazione alla partecipazione della Storia. Ma la storia di Watson contraddice la verità, cioè che Franklin, non poteva non comprendere i suoi stessi dati, mentre lui, giovane ricercatore, li capì immediatamente?
Watson e Crick avrebbero dovuto chiedere il permesso di utilizzare i dati e chiarire e poi rendere conto al resto del mondo nelle loro pubblicazioni.
Nel mese di aprile del 1953 “Nature” pubblicò tre articoli consecutivi sulla struttura del DNA, di Watson e Crick, di Wilkins e dei collaboratori di Franklin.
- Watson, JD & Crick, FHC Nature 171 , 737–738 (1953).
- Wilkins, MHF, Stokes, AR & Wilson, HR Nature 171 , 738–740 (1953).
- Franklin, RE & Gosling, RG Nature 171 , 740–741 (1953).
Watson e Crick dichiararono di essere stati “stimolati dalla conoscenza della natura generale delle idee e dei risultati sperimentali non pubblicati” di Wilkins e Franklin. Hanno riconosciuto che, senza i dati di Franklin, “la formulazione della struttura sarebbe stata molto improbabile, se non impossibile”.
Questo chiaro riconoscimento sia della natura che della fonte delle informazioni utilizzate da Watson e Crick è stato trascurato in precedenti resoconti della scoperta della struttura del DNA.
Rosalind Franklin è stata riconosciuta dai suoi colleghi, sebbene tale riconoscimento sia stato tardivo e sottostimato, era un membro alla pari di un quartetto, in un gruppo di quattro scienziati che lavoravano sulla struttura del DNA. Merita di essere ricordata, ma non come la vittima della sua foto e degli eventi, ma come un elemento di una squadra che persegue il successo di una scoperta.
Rosalind Franklin fu una grande donna e una grandissima scienziata. I suoi cari raggi X le svelarono uno dei segreti dell’umanità, ma la condannarono anche a una morte prematura. I riconoscimenti a lei non interessavano la vera sconfitta è non aver potuto mettere la scienza e le sue conoscenze al servizio dell’umanità.
Rosalind è fra le donne più importanti che hanno cambiato il mondo della scienza dalla fisica.