Regione, finanziaria approvata ma c’è tensione nella maggioranza
“Quest’aula non risponde più al governo, parlo della maggioranza. Non siamo più in condizione di votare, è saltato il banco. Qualsiasi norma che metto al voto viene bocciata. Ne dobbiamo prendere atto e dovremo interrogarci sul perché siamo arrivati a questo punto: se dipende dalla classe dirigente, dagli errori fatti. Sono il primo che si deve interrogare”. Le parole del Presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, lasciano trapelare l’esistenza di un forte nervosismo all’interno della maggioranza che appoggia, o dovrebbe appoggiare il Governo Musumeci. Una maggioranza che, a causa dei franchi tiratori, si è attirata gli strali dello stesso presidente Nello Musumeci che nel suo intervento in aula ha affermato: “Ci sono ascari nella maggioranza”.
L’Aula alla fine ha approvato la finanziaria con 35 voti favorevoli e 24 contrari ma le cose non sono state semplici sin dai primi momenti quando il Governo è andato sotto due volte. A quel punto il Presidente Micciché ha ritenuto opportuno stralciare una decina di articoli spiegando che: “Non mi posso permettere di fare bocciare tutto, tutto continuerà a essere bocciato nel pomeriggio com’è avvenuto stamattina, tutto sarà bocciato domani. Io ora metto in votazione le tabelle, che se vengono bocciate salta tutta la finanziaria. Io sto parlando alla maggioranza di quest’aula. Se dico che è meglio fermarci e non votare altro, mi dovete credere”. Rivolto a diversi deputati, tra i quali anche alcuni di Forza Italia, che invece avrebbero voluto proseguire nelle votazioni. Alla fine si è passati direttamente al voto delle tabelle, passate anche con l’appovazzione di PD e Cinque Stelle, e poi a quello finale.
Una situazione complessa che ha subito sollevato le critiche delle forze di opposizione.
“È saltata la maggioranza, Musumeci alza bandiera bianca: rinuncia agli ultimi articoli della finanziaria per paura di affondare ancora in aula, e se la prende con gli ‘ascari’ della sua stessa coalizione. Il governo regionale è al capolinea per ammissione del suo presidente, questa finanziaria è la Waterloo di Musumeci”. Lo dice il capogruppo PD Giuseppe Lupo a proposito dell’esame della manovra finanziaria all’Ars.
Rincara la dose Claudio Fava del Gruppo Misto: “La maggioranza non esiste più. All’incredibile somma di strafalcioni e menzogne sull’emergenza Covid si aggiunge adesso un dato politico incontestabile: la finanziaria è stata affondata dal voto contrario di molti parlamentari del centrodestra. Ragioni morali e sostanziali dovrebbero indurre il presidente Musumeci a prenderne atto e trarne le conseguenze chiudendo la sua esperienza di governo adesso. Nell’interesse di tutti”.
“Non è certo un bel periodo per il presidente della Regione. Dopo aver dovuto rinunciare, giocoforza, a Razza, uno dei suoi assessori di punta, nonché suo braccio destro, Musumeci deve ora prendere atto che il suo governo è alla frutta e non può più contare su una maggioranza a sala d’Ercole, come dimostrano le numerose volte che l’esecutivo è andato sotto”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.
“Alla luce dei voti d’aula – dice Di Caro – comprendiamo ogni giorno di più l’insistenza del presidente ad attaccare l’istituto del voto segreto, ma non può definirlo, come ha fatto ieri in aula, a voce alta, un voto mafioso. Questo non lo accettiamo. Il voto segreto è una prerogativa del parlamentare d’opposizione che in questa sessione ci ha permesso di bocciare norme inaccettabili, come quella che consentiva di mettere le mani in tasca ai pensionati della Regione”.
“Per il resto – aggiunge Di Caro – il nostro giudizio su questa finanziaria non cambia: la legge è addirittura peggiore di quella dello scorso anno, che era sì di cartone, ma che conteneva il chiaro messaggio di voler correre incontro ai siciliani. Qui l’unico messaggio che si coglie è la volontà dei deputati di portare a casa un contentino per il proprio territorio”.
Di tono ovviamente diverso le forze politiche che sostengono Musumeci.
“Questa non è una finanziaria di sviluppo perché non dobbiamo dimenticare che c’è un accordo Stato- Regione che limita in modo fortissimo il nostro lavoro e quindi questa finanziaria è come se fosse bloccata da alcuni paletti”. Lo dice Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia dopo il via libera in serata della finanziaria regionale. “Avevo già detto all’assessore Armao, all’inizio della discussione in Aula, che questo accordo dovrà essere rivisto – spiega Amata – perché così non abbiamo alcuna possibilità di sviluppare niente. Si parla tanto di rigenerazione, ma come si fa a parlare di rigenerazione se non si parla di nuove assunzioni di forze nuove e fresche? Parlo di assunzione di giovani che abbiano la capacità di comprendere il sistema della digitalizzazione di cui tanto si parla, che snellisce l’apparato burocratico. Non potendo fare questo – sottolinea Amata – restiamo inevitabilmente molto indietro. Il Governo e il Parlamento hanno cercato assieme di migliorare il testo per ottenere il possibile, viste le condizioni dettate dallo Stato. Penso al sostegno alle imprese, così come alle assunzioni di professionisti a tempo determinato che devono andare a supportare anche i comuni che soffrono della mancanza di tecnici per la progettazione e quindi ottenere i finanziamenti. Anche se è stata una norma a metà – precisa Amata – perché l’Aula ha bocciato un emendamento presentato dalla maggioranza che chiedeva l’inquadramento da dirigenti che hanno potere di firma degli atti. Sarebbe stato molto più utile per gli enti locali”.
Al di là delle polemiche, interne ed esterne, bilancio e manovra mobilitano quasi 20 miliardi di euro in Sicilia e pongono anche l’obiettivo di fronteggiare gli effetti economici e sociali dell’emergenza sanitaria in corso. Sono previste misure di sostegno in favore di alcune categorie particolarmente colpite, facendo ricorso prevalentemente a fondi extra regionali, che saranno utilizzati, a prescindere dallo strumento legislativo, mediante la riprogrammazione, già avviata, delle risorse nazionali ed europee.
«Legge di stabilità e Bilancio – spiega il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao – mobilitano risorse per gli enti locali, le amministrazioni periferiche, i teatri, il mondo del sociale e tutto quello che vive attraverso l’intervento finanziario della Regione. In più, molti investimenti, la possibilità di rifinanziare i mutui, di assoggettare a un centro unico di committenza l’acquisizione di beni e servizi, la possibilità dell’assessorato all’Economia di governare e monitorare la spesa. Una concezione completamente nuova del bilancio per un momento drammatico come quello che sta vivendo la Sicilia. Anche perché – conclude Armao – si rimettono in moto tutte le misure approvate nella scorsa Legge di stabilità e, in più, si mobilitano altri 250 milioni di euro, come il presidente Musumeci ha anticipato, ricavandoli dalla riprogrammazione dei Fondi europei».
Nel Bilancio 2021-2023 appena approvato il totale delle spese per l’anno 2021 risulta pari a 19,09 miliardi di euro: 14,62 miliardi per spese correnti; 304 milioni di euro per spese in conto capitale; 1,07 miliardi di euro per spese finanziarie; 2,52 miliardi di euro per rimborso prestiti; 390 milioni di euro per partite di giro; 100 milioni di euro per accantonamento prudenziale per disavanzo presunto.
Le entrate tributarie nel triennio sono stimate in 11,79 miliardi di euro (2021), 11,13 miliardi di euro (2022) e 11,55 miliardi di euro (2023).
Tra le norme di maggiore rilievo quelle che consentono la rigenerazione della Pubblica amministrazione, con 30 milioni di euro per l’assunzione di 300 laureati con contratto triennale per aiutare Comuni e Regione nella progettazione delle opere e negli adempimenti per la programmazione dei Fondi comunitari e nazionali e con la possibilità di aderire a “quota 100”. Altre disposizioni per i dipendenti regionali che vogliono andare in pensione anticipatamente (stanziati complessivamente 9 milioni di euro annui), oltre ai 52 milioni di euro per il rinnovo del Contratto di lavoro.
Sul fronte occupazionale si conclude, dopo un quarto di secolo, l’attesa dei lavoratori Asu impegnanti nella Pubblica amministrazione, con lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2021, oltre ai 39,4 milioni di euro già previsti come negli scorsi anni per il pagamento del sussidio e di 54 milioni di euro per il 2022 e altrettanti per il 2023. Diversi i provvedimenti a sostegno delle categorie particolarmente colpite dalla crisi conseguenza dell’emergenza Covid-19. Alle cooperative di tassisti andranno 700mila euro per ciascuno dei prossimi tre anni; mentre alle imprese del settore noleggio con conducente con auto e autobus 7 milioni di euro. A sostegno delle imprese artigiane viene rimpinguato con 30 milioni di euro il Fondo gestito dalla Crias. Rifinanziati i Fondi per la disabilità e la non autosufficienza: 165 milioni di euro per quest’anno e 290 milioni di euro per il biennio 2022-2023. Approvato anche un contributo straordinario per i lavoratori stagionali dell’area turistico-alberghiera, grazie a 10 milioni di euro provenienti da fondi Poc.
Attenzione al territorio e alla protezione dell’ambiente. Un Fondo di rotazione per l’urbanistica destina 500 mila euro ai Comuni per compensi a professionisti esterni o tecnici interni incaricati dell’elaborazione dei Piani urbanistici generali, dei Piani attuativi e degli studi di settore; un altro Fondo da 500 mila euro per conferire incarichi a progettisti ed esperti esterni alle amministrazioni comunali per l’istruttoria delle pratiche di sanatoria; un terzo Fondo da 500 mila euro per concedere anticipazioni senza interessi ai Comuni per le spese di demolizione delle opere abusive.
Potenziata la Commissione tecnico-specialistica Via e Vas, che passa da 30 a 60 componenti, per intensificare le istruttorie per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale.
Inoltre, previsti oltre 650 milioni di euro in tre anni, in parte a valere sul bilancio regionale e in parte sulla riprogrammazione di risorse extra regionali, per interventi nel settore della forestazione.
Istituito un Fondo di solidarietà dei Parchi archeologici siciliani e introdotto il principio secondo cui il 10 per cento delle risorse incassate dai ticket di ingresso deve essere versato in questo paniere dal quale attingeranno anche i Parchi di fondazione più recente per finanziare le spese di funzionamento, fruizione e valorizzazione.
Tra i provvedimenti rivolti alle fasce giovanili, le borse di studio previste per le scuole di specializzazione di area medica estese anche a quelle di area sanitaria, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio 2021-2023; circa 24 milioni di euro in tre anni saranno i contributi in favore delle società sportive siciliane professionistiche, semi professionistiche e dilettantistiche, regolarmente iscritte ai campionati nazionali di serie A e serie B.