Rallentare il tempo con il NMN: la ricerca di un elisir moderno

Nel vasto universo delle molecole che regolano i processi vitali, la nicotinammide mononucleotide, o NMN, si rivela una chiave per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento e della vitalità. Derivato dalla vitamina B3, l’NMN è un precursore diretto del NAD+ (nicotinammide adenina dinucleotide), un coenzima fondamentale presente in ogni cellula vivente. Il NAD+ è coinvolto in processi vitali come la produzione di energia, la riparazione del DNA e la regolazione dell’espressione genica. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, i livelli di NAD+ nel nostro organismo tendono a diminuire, contribuendo al declino delle funzioni cellulari e all’insorgenza di malattie legate all’invecchiamento.
Studi recenti hanno evidenziato che l’integrazione con NMN può aumentare i livelli di NAD+ nelle cellule, migliorando la funzione mitocondriale e promuovendo la salute metabolica. Ad esempio, ricerche su modelli animali hanno dimostrato che l’assunzione di NMN può migliorare la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina, suggerendo potenziali benefici per la prevenzione del diabete di tipo 2. Un altro aspetto affascinante riguarda il confronto tra NMN e altre molecole come il resveratrolo, un composto presente nel vino rosso noto per le sue proprietà antiossidanti. Mentre il resveratrolo agisce attivando le sirtuine, proteine coinvolte nella regolazione dell’invecchiamento, l’NMN aumenta direttamente i livelli di NAD+, fornendo il substrato necessario per l’attività delle sirtuine stesse. Questo suggerisce che l’NMN potrebbe avere un impatto più diretto e significativo nel sostenere la funzione cellulare e promuovere la longevità.
Negli ultimi anni, sono stati condotti diversi studi clinici sull’uomo per valutare la sicurezza e l’efficacia del NMN. Uno studio ha valutato la sicurezza di una singola somministrazione orale di NMN a dosi di 100, 250 e 500 mg in 10 uomini giapponesi sani, mostrando che l’NMN è stato ben tollerato senza effetti avversi significativi (1) (6). In un altro studio clinico aperto di 8 settimane, 11 uomini giapponesi di mezza età hanno ricevuto 250 mg al giorno di NMN, con un aumento dei livelli di NAD+ nelle cellule mononucleate del sangue periferico e un potenziale beneficio metabolico nei partecipanti con iperinsulinemia postprandiale (2). Un ulteriore studio randomizzato, multicentrico, in doppio cieco e controllato con placebo ha valutato diverse dosi di NMN (da 300 a 900 mg al giorno) somministrate per 60 giorni in 80 partecipanti, evidenziando miglioramenti dose-dipendenti nella funzione fisica (3). Tuttavia, non tutti gli studi hanno mostrato risultati eclatanti: uno studio su pazienti anziani con diabete e prestazioni fisiche compromesse non ha rilevato miglioramenti significativi nella forza di presa e nella velocità di camminata rispetto al placebo (4). Inoltre, una metanalisi di otto studi randomizzati controllati su 342 adulti ha concluso che il NMN non ha avuto effetti significativi sul controllo glicemico e sul profilo lipidico (5).
È interessante notare che esistono diverse forme di vitamina B3, tra cui niacina, nicotinammide (NAM), nicotinammide riboside (NR) e NMN. Sebbene tutte contribuiscano all’aumento dei livelli di NAD+, differiscono per efficacia e modalità di assorbimento. Ad esempio, studi hanno evidenziato che l’NR e l’NMN somministrati per via orale vengono in gran parte convertiti in NAM nel fegato, il che potrebbe influenzare la loro efficacia nel potenziare i livelli di NAD+ in altri tessuti. Questo pone l’accento sulla necessità di ulteriori ricerche per determinare le modalità di somministrazione più efficaci e sicure per massimizzare i benefici dell’NMN nell’uomo.
Nonostante le promettenti evidenze precliniche, è fondamentale sottolineare che la maggior parte degli studi sull’NMN sono stati condotti su modelli animali. Le ricerche sull’uomo sono ancora in fase iniziale, e sono necessari ulteriori studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza dell’NMN come integratore anti-invecchiamento. Tuttavia, la prospettiva di poter modulare il processo di invecchiamento attraverso interventi mirati sul metabolismo cellulare apre nuove entusiasmanti possibilità nel campo della medicina preventiva e della promozione della salute.
In conclusione, l’NMN rappresenta una frontiera promettente nella ricerca sull’invecchiamento e sulla longevità. Mentre la scienza continua a svelare i misteri del nostro metabolismo e delle vie molecolari che regolano la vitalità cellulare, l’NMN potrebbe emergere come un alleato chiave nel nostro viaggio verso una vita più lunga e sana. Come sempre, è essenziale affidarsi a evidenze scientifiche solide e consultare professionisti della salute prima di intraprendere qualsiasi nuova integrazione, assicurandosi che ogni passo verso il benessere sia guidato dalla conoscenza e dalla prudenza.
Fonti:
- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-981-97-9877-3_25
- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-981-97-9877-3_28
- https://trustedbiohacks.co.uk/the-ultimate-guide-to-nad-nicotinamide-adenine-dinucleotide/
- https://mushroomworks.co.uk/blogs/wellbeing-lab/nmn-vs-resveratrol-for-anti-ageing
- https://legerepharm.com/blog/nr-vs-nam-vs-nmn-whats-with-all-the-b3/
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36482258/?utm_source=chatgpt.com