Quando la Sicilia sfidava Bisanzio
Forse non in molti sanno che durante il Medioevo, la terra di Sicilia era ben diversa da com’è ora. Il Regno di Sicilia istituito da Ruggero II nel 1130 vanta notevoli primati europei, innanzitutto fu il più grande, il più antico e il più importante degli stati della penisola italiana poiché includeva, oltre all’isola tutto il sud Italia. Il suo parlamento fu il primo parlamento in senso moderno di uno stato sovrano, il Regno fu il più longevo, durò infatti ben 686 anni, dal 1130 appunto al 1816, anno in cui il regno confluì nel Regno delle due Sicilie.
Il Regno di Sicilia si dotò di un ordinamento giuridico all’avanguardia per l’epoca, una vera e propria costituzione che riordinò l’ambito civile, militare, giuridico, ed ecclesiastico. Non in molti sanno anche che il Regno di Sicilia sfidò i musulmani, sconfiggendoli in più occasioni e riuscendo anche tra il 1135 e il 1160 a creare un vero e proprio Regno d’Africa che comprendeva tutta la zona costiera e parte dell’entroterra della moderna Tunisia fino alla libica Tripoli.
Le conquiste in territorio greco-bizantino furono frutto di un periodo di belligeranza con l’Impero Bizantino che durerà secoli, dalla conquista dell’Italia meridionale fino al 1185, anno in cui si concluse l’ultima spedizione militare in territorio bizantino. Il Regno controllò anche se per brevi periodi e anche con alleanze dinastiche, oltre che con la guerra, l’Epiro (dal 1259 al 1266), le isole greche di Cefalonia, Corfù (dal 1259 al 1401) e Itaca (dal 1185 al 1302), la città di Salonicco, antica Tessalonica, (dal 1185 al 1204), nel trecento il ducato di Atene (dal 1312 al 1381) e Malta (dal 1091 al 1530 anno in cui fu data in affitto perenne all’ordine dei Cavalieri). La Sicilia svolse dunque nel Medioevo il ruolo di grande potenza del Mediterraneo centrale.
Tentativo bizantino di riconquista dell’Italia (1155-58): Benché le lotte con l’Impero Bizantino coinvolsero i Normanni dal secolo precedente, il Regno di Sicilia fu trascinato nelle ostilità quando l’imperatore bizantino Manuele I Comneno, nel tentativo di riconquistare il sud Italia, invase con un esercito e una flotta il Meridione nel 1155 conquistando la Puglia. Il re siciliano Guglielmo I non fece tardare la propria reazione e l’esercito siciliano sconfisse, l’anno successivo, presso Brindisi quello imperiale, costringendo i bizantini a ritirarsi dall’Italia e a firmare un trattato di pace nel 1158 col quale si conclusero le ostilità in territorio italiano.
La controffensiva siciliana nei territori dell’Impero (1184-85): Il conflitto si riaccese nel 1184-85 sotto Guglielmo II detto il Buono quando i siciliani, con un esercito di 8000 uomini e una potente flotta composta da 300 navi, invasero i territori greci con l’intento di arrivare a Costantinopoli. Giunti a Tessalonica la conquistarono e la misero a ferro e fuoco come rappresaglia per il massacro dei Latini ordinato tre anni prima a Costantinopoli dall’imperatore stesso Andronico I Comneno. La capitale dell’Impero era ormai direttamente minacciata dall’armata siciliana che però fu decimata dalle epidemie e questo permise ai bizantini di riorganizzarsi. Il generale Alessio Brana sconfisse i siciliani per due volte consecutive, la grande flotta siciliana rientrò in Sicilia senza attaccare direttamente Costantinopoli ed evacuando Tessalonica e la Grecia. Rimasero in mano siciliana alcune isole. Negli anni successivi la flotta siciliana guidata da Margarito da Brindisi inflisse un duro colpo a quella bizantina composta da 70 navi quando, trovandola alla fonda presso Cipro, la catturò e affondò, sconfiggendo poi le truppe terrestri sbarcate a fianco di Isacco Comneno che si era autoproclamato imperatore a Cipro.
L’ultima grande flotta bizantina era così stata distrutta aprendo la strada alla futura invasione dei regni europei. Nel complesso cosa dire? Alla fine di quasi due secoli di conflitti, prima tra i normanni e l’Impero Bizantino, poi direttamente tra il Regno di Sicilia e l’Impero, il confronto portò a una sostanziale parità. I bizantini rinunciarono definitivamente all’Italia, il Regno di Sicilia mantenne il controllo del meridione fino all’Unità d’Italia e si accontentò di controllare alcune isole e territori greci astenendosi da ulteriori tentativi di conquista di Costantinopoli.