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Previsioni vendemmia 2021: una grande annata per i vini siciliani

La Sicilia, Terra dalle mille ricchezze, presenta una qualità importante di vini, favorita innegabilmente dalla varietà del patrimonio vinicolo unitamente alla biodiversità e sostenibilità. Se in termini qualitativi la Sicilia non rimane dietro a nessuno, in termini quantitativi, e dunque di produzione, i dati fornitici ci dicono che nell’anno 2020 ha avanzato un calo rispetto alla media degli ultimi 10 anni, esattamente -11,3%, percentuale che la porta a collocarsi tra una delle regioni produttrice di vino più basse d’Italia. La natura di tale calo di produzione è legata a svariati fattori, che vanno dalla volontà di ottimizzare l’aspetto qualitativo, lasciando pertanto al margine quello quantitativo, alla riorganizzazione degli ettari vitati in altre colture. Le varietà che hanno riscontrato miglior successo, grazie alla qualità e al rendimento produttivo di cui dispongono, sono Grillo e Catarratto, seguiti da Nero d’Avola e Nerello Mascalese, Chardonnay e Merlot. Inoltre, durante l’annata 2020, si è avviato un processo e un progresso di stile dei bianchi siciliani, presentandosi più freschi e con ph più bassi. Come riporta Uva Sapiens, la metamorfosi stilistica dei bianchi siciliani ha fatto sì che fossero maggiormente apprezzati, oltre che adattabili a contesti differenti. Sicuramente ad aver favorito la vendemmia dell’anno 2020, è stato l’esemplare andamento climatico, che ha presentato tutte le condizioni favorevoli utili ad una vendemmia prosperosa, e un bilanciato processo vegeto-produttivo.

Siamo agli albori della produzione viticola dell’anno 2021, che pare essere favorita dallo scorso inverno freddo, lungo e abbastanza piovoso. Uva Sapiens- esordisce ancora- “le miti temperature e le poche piogge primaverili, hanno rinfrescato i suoli, permesso un buon accumulo idrico per le piante e non hanno causato problemi fitoiatrici. L’estate fino ad ora è stata calda, ma con venti di Nord che mantengono le temperature sotto la media degli ultimi 30 anni, conferma che il clima mediterraneo è naturalmente in equilibrio e non teme il climate change”. Tutto questo ci lascia senza alcun dubbio ben sperare, le previsioni degli esperti paiono annunciare una grande annata di produzione, fedele ad una rinascita e a un ritorno all’eccellenza. Ciò che rende questa Terra unica nel suo genere è la sostenibilità e, intrinsecamente, la biologicità. La Sicilia, difatti, detiene sorprendentemente il 28,8% della superficie biologica complessiva del territorio italiano. Sono diverse, e in crescita, le cantine che acconsentono a certificazioni legate alle sostenibilità. Sicuramente tutto questo conferisce maggior prestigio a questa isola, come riportano le parole del presidente di SOStein Sicilia, Alberto Tasca : “il nostro sogno è giungere a un intero sistema Sicilia sostenibile riconosciuto in Italia e all’estero; questo farebbe la differenza e ci porterebbe sempre più in alto nell’olimpo dei territori vitivinicoli del mondo.”

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