Presentato il saggio-verità sulla prima scrittrice italiana vittima del gossip
Nella Fondazione Verga di Catania, dopo l’introduzione della vicepresidente Gabriella Alfieri, hanno dialogato con l’autrice Dora Marchese, Rosaria “Sissi” Sardo e Fulvia Toscano, mentre Giusy Marraro ha letto alcuni passi del libro “Adelaide Bernardini: la ‘Chimera’ della Letteratura”. Che svela le vicende da feuilleton da cui nacque il sodalizio umano e artistico tra la donna, una delle voci più note della cultura italiana del suo tempo, e il marito, Luigi Capuana.
“Un incontro partecipato, un pubblico numeroso e molto attento, perché la vicenda di Adelaide Bernardini, prima compagna e poi moglie di Luigi Capuana, ha sempre affascinato”.
Lo ha detto Dora Marchese, autrice di Adelaide Bernardini: la Chimera della Letteratura, al termine della presentazione del libro nella Fondazione Verga di Catania che lo ha anche pubblicato nella collana “Studi” (Euno edizioni).
Dopo un’introduzione della vicepresidente della Fondazione, Gabriella Alfieri, hanno dialogato con l’Autrice Rosaria “Sissi” Sardo e Fulvia Toscano, mentre Giusy Marraro ha letto alcuni passi del volume “che svela – ha spiegato Dora Marchese – le storie da feuilleton da cui nacque il sodalizio umano e artistico tra la donna, una delle voci più note della cultura italiana del suo tempo, e il marito, Luigi Capuana”.
“Si tratta – ha aggiunto – di una figura che è stata dimenticata e invece le sue vicende che sembrano uscite da un romanzo, sono appassionanti. Sia per il rapporto della donna con personaggi conosciutissimi come Verga, De Roberto, Martoglio, Pirandello e, naturalmente, Capuana. Ma anche per la qualità del lavoro letterario della Bernardini che è stata poetessa, librettista, drammaturga, narratrice, critica letteraria e ha scritto anche per i ragazzi”.
Tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, infatti, Adelaide Bernardini umbra di nascita ma siciliana d’adozione, con una formazione d’insegnante e che all’inizio firmava con lo pseudonimo di Chimera, scrisse articoli e critiche, poesie e romanzi, drammi teatrali e libretti d’opera, persino fiabe, divenendo così una delle voci più note della Cultura italiana. Anche perché la scrittrice faceva parte dell’entourage del marito, il più importante teorico del Verismo, e ciò le consentì di essere in contatto con i maggiori editori dell’epoca (Treves, Sandron, Paravia) e di intrecciare rapporti con le maggiori personalità dell’epoca, comprese Matilde Serao, Amalia Guglielminetti, Grazia Deledda.
Poi però la scrittrice fu vittima di una “ingiusta ed arbitraria damnatio memoriae” per le maldicenze sulla notevole differenza d’età con Capuana e per il suo carattere polemico, che la mise in contrasto con nomi illustri dell’intellighenzia del periodo.
Da Capuana, però, Adelaide Bernardini era amata e stimata. E sostenuta. Fin dal 1897, anno in cui, si legge nel saggio, “Capuana inizia l’opera di raccomandazione della sua amata per collaborazioni varie con giornali e riviste”. Che proseguirà anche dopo il trasferimento da Roma a Catania, nella cui università lo scrittore aveva preso a insegnare. E, come segnala Dora Marchese, in quell’ateneo la Bernardini sarebbe stata la prima donna a tenere conferenze ex cathedra.
“Adelaide Bernardini – ha detto Dora Marchese – trattò temi di grande attualità che si inserivano soprattutto nel dibattito sull’emancipazione, cioè quale dovesse essere il ruolo della donna, cosa potesse fare e non fare in relazione al voto, allo studio, al divorzio. La si colloca dunque in una panoramica più ampia che è quella della scrittura femminile del periodo che ci restituisce alcune intuizioni che ci fanno conoscere meglio quegli anni. Una presentazione per me appassionante e foriera di nuovi spunti per continuare a studiare questa figura così interessante”.
Dora Marchese, Adelaide Bernardini: la “Chimera” della Letteratura, Biblioteca della Fondazione Verga-Serie Studi, N.S. n. 6, Fondazione Verga-Euno Edizioni, Leonforte (EN), 2023, pp. 284. ISBN 978-88-6859-243-1