Trasporti

Ponte sullo Stretto: l’appello pubblico di Ance Messina

Il dibattito sul Ponte sullo Stretto si fa rovente ancora una volta. Favorevoli, contrari, indecisi, disinteressati. L’approccio all’argomento è molteplice. A prendere la parola sulla questione, oggi, è Ance Sicilia che attraverso il suo presidente lancia un pubblico appello. «In qualità di presidente dell’Ance Messina, cittadino siciliano, italiano, europeo, non posso non denunciare, ancora una volta, – ha detto Pippo Ricciardellola essenzialità di dare avvio concreto alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. costruzioni di tutto il mezzogiorno, ed in particolare della Sicilia e della Calabria, non riesce a capire le motivazioni che bloccano l’avvio immediato di un’opera strategica per l’intero paese, attivando, così, l’occupazione di migliaia di unità lavorative».

«Il Governo Nazionale – a detta del presidente Ricciardellosembra avere previsto interventi infrastrutturali solo al Centro ed al Nord, marginalizzando ulteriormente il Mezzogiorno d’Italia, ma le richieste di Sicilia e Calabria sono state accolte dalle altre Regioni e, adesso, occorre buon senso per evitare lo scontro istituzionale e portare avanti il progetto definitivo già approvato a suo tempo in modo da non perdere l’occasione di rispondere in modo concreto alle richieste della Unione Europea di un piano di interventi nei settori strategici del Paese e contribuire alla riduzione del gap nella rete di trasporti presente al Sud rendendo i nostri territori competitivi a livello internazionale». Il Ponte non entrerebbe a pieno titolo nel Recovery Plan perché non realizzabile entro il 2026. «Occorre – allora – una mobilitazione di tutte le forze sociali, politiche, economiche, delle istituzioni presenti sul territorio per sottoscrivere un impegno comune affinché si realizzi, finalmente, questa infrastruttura capace di fare entrare, davvero, tutto il nostro paese in Europa e nel mercato globale».

«L’Ance Messina – fa sapere il presidente dei costruttori messinesi – ha predisposto un elenco dei punti che già adesso consentono di iniziare i lavori prima possibile e, come presidente dell’associazione di costruttori messinesi, chiedo l’adesione di sindacati, associazioni imprenditoriali, partiti politici, movimenti, parlamentari regionali, nazionali ed europei, sindaci, università, centri di ricerca a questo documento, affinché esso sia un punto di partenza per sostenere, oltre le appartenenze ideologiche, di parte o di categoria, la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina”.

E sui dubbi che ancora si nutrono in merito al tipo di progetto da realizzare, Ricciardello si dice perplesso: «Riaprire la questione della fattibilità tecnica del Ponte, come sta facendo il Ministero Infrastrutture costituendo una commissione che metta a confronto il Ponte con un tunnel sub alveo significa spostare di anni il problema o, forse, chiudere definitivamente l’argomento. Infatti, – afferma Ricciardello – l’ipotesi tunnel è già stata scartata in fase di studio perché comporterebbe problemi di pendenze che allungherebbero il percorso sotterraneo in modo notevole, fermo restando che intervenire alle profondità dello Stretto in presenza di faglie sismiche tra le più pericolose del mondo costituirebbe una incognita dal punto di vista tecnologico e, quindi, anche economico, portando i costi a livelli molto più alti di quelli già stimati per il ponte a campata unica. Invitiamo quindi, la parte politica a fare uno sforzo di serietà e concretezza, utilizzando e migliorando il progetto già esistente ed approvato in modo da finanziarlo e metterlo in cantiere in tempi celeri, considerando l’opportunità fornita dal piano europeo di intervento. Non è più tempo di strategie politiche o di decisioni dilatorie sulle spalle e il portafoglio dei cittadini, ma occorre essere operativi per consentire uno sviluppo concreto e sostenibile all’economia di tutto il Meridione, prima che la congiuntura mondiale e la crisi post Covid ci costringano ad un eterno sottosviluppo».

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