Pasqua tra tradizioni e leggende
La Pasqua è sempre stata, sin dai tempi più antichi, una festività particolarmente sentita dai siciliani i quali, nel corso dei secoli, hanno dato vita a numerose manifestazioni sacre in cui si fondono tradizioni arcaiche e componenti simboliche non cristiane che attingono alle culture pagane dell’isola e ai suoi antichi rituali. Simboli come il grano, il pane, il vino e i fiori metaforicamente rappresentano arcani elementi simbolici con cui si celebrava il risveglio della Natura dopo il periodo invernale, la rinascita della Vita sulla Morte e quindi del Bene sul Male.
Infatti la Pasqua cade sempre nel periodo di risveglio della Terra: in Primavera.
Il concilio di Nicea nel 325 stabilì che la Pasqua sarebbe stata celebrata la domenica successiva alla prima luna piena di primavera, dopo l’equinozio del 21 marzo.
E una suggestiva manifestazione di questa celebrazione della vita si esplica nella realizzazione degli Archi di Pasqua, o Archi di Pane, a San Biagio Platani, in provincia di Agrigento. Archi trionfali che segnano la vittoria della resurrezione di Cristo e quindi della vita sulla morte, nello stesso momento in cui la natura brilla in un tripudio di colori e profumi con la fioritura di fiori e alberi.
Archi realizzati solo di pane e decorati con elementi naturali come fiori, canne, arance, uova, sale, spighe di grano.
Tutti elementi che simboleggiano i prodotti della Madre Terra.
Ma non solo manifestazioni celebrative, nel corso dei secoli sono state narrate tantissime leggende intorno alla figura di Gesù, tra queste particolarmente commovente è la Leggenda del Pettirosso.
Si narra che, nei dolorosi momenti della crocifissione, Gesù era sofferente sulla croce in quanto le spine della corona, che gli era stata fatta per sfregio dai soldati, gli si conficcavano nella carne così in profondità da farla sanguinare. Ma un uccellino, che volava lì intorno si impietosì, si avvicinò e dopo avergli sussurrato parole di conforto, provò ad aiutarlo togliendo con il suo piccolo becco alcune di quelle spine. Però, mentre le estraeva, si macchiò le piume di sangue.
La leggenda tramanda così che i pettirossi, in ricordo di quel gesto amorevole, portano ancora oggi sul proprio petto delle piume rossastre come gocce di sangue, eternando in questo modo la sofferenza di Gesù.
Ma questa non è l’unica leggenda che si ricollega alla passione di Gesù, nei secoli ne sono state raccontate tante come la Leggenda del Salice.
Essa narra che, mentre Gesù saliva verso il monte Calvario, portando sulle spalle sanguinanti il peso della croce, cadde a terra sfinito dalla sofferenza. La Madonna, che era accanto gli si avvicinò per aiutarlo, ma glielo impedirono due soldati che la allontanarono con brutalità.
Gesù stremato tentò di rialzarsi da solo ma non ci riuscì per il peso della croce. Per sollevarsi si aggrappò al grosso tronco dell’albero ai cui piedi era caduto.
L’albero era un Salice che impietosito, chinò fino a terra i suoi lunghi rami in modo che Gesù potesse sostenersi con essi.
Gesù si rialzò e riprese il suo cammino, ma l’albero non rialzò più i suoi rami, li lasciò a terra in ricordo del doloroso incontro con Gesù.
Da quel momento l’albero venne chiamato il Salice Piangente.
Oltre a queste commoventi leggende si affianca l’antichissima tradizione dell’Uovo considerato da sempre simbolo di fertilità.
Sin dai tempi più antichi simboleggia l’origine della vita, infatti per gli antichi Egizi l’uovo era il nucleo in cui si concentravano i quattro elementi dell’Universo: aria, acqua, terra e fuoco.
Da alcuni popoli era rappresentato poggiato sulla terra con una mezza luna sulla sommità a simboleggiare che la vita era nutrita da due energie femminili: La madre natura terrestre e la madre natura celeste.
In altre culture era avvolto da un serpente, che nell’antichità era simbolo del potere della Grande Madre.
Simbolo che, con l’avvento del cristianesimo, si trasformò in sinonimo del Diavolo.
Ed è attestato da numerosissime fonti che, già in tempi antichi, era usanza scambiare uova di galline decorate e dipinte di vari colori all’avvento della primavera.
Indipendentemente dalle origini e dalle diverse raffigurazioni che ne state date, è indubbio che niente meglio dell’uovo abbia sempre rappresentato il concetto di rinascita e rinnovamento esso è infatti rotondo, infinito e racchiude al suo interno un nucleo vitale.
Per questo anche il Cristianesimo riprese questo simbolismo di vita e lo rivestì di significati legati alla morte di Cristo. L’uovo con il suo guscio assomiglia a una pietra priva di vita, per cui divenne simbolo del sepolcro di pietra dove fu sepolto Gesù, però racchiudendo dentro di sé una nuova vita pronta a sbocciare, è anche simbolo di resurrezione.
La Pasqua, con le sue tradizioni e leggende, rappresenta un momento importante per tutti, non solo cristiani, un momento di risveglio personale e soprattutto di rinascita interiore.
Rubens: Cristo risorto