Palermo, si celebra il XIV Congresso Regionale MCL Sicilia
Il Movimento Cristiano Lavoratori ha completato in Sicilia, il 9 dicembre scorso, la celebrazione dei Congressi Provinciali e adesso si appresta a celebrare il XIV Congresso Regionale MCL Sicilia che si svolgerà a Palermo, venerdì 19 gennaio, dalle ore 10.30, presso la Villa Malfitano – Whithaker, in via Dante 167.
LAVORO, RESPONSABILITA’, PASSIONE – Una nuova semina per ricucire il Paese” è il tema di quest’anno che l’Unione Regionale MCL Sicilia presieduta da Giorgio D’Antoni ha inteso proporre.Ad aprire i lavori, presieduti da Alfonso Luzzi (Vice Presidente generale MCL), sarà il Presidente Regionale MCL Sicilia, Giorgio D’Antoni, che presenterà la propria relazione. E solo dopo i saluti istituzionali e gli interventi programmati, alle 12.30 inizierà il Dibattito Congressuale per poi riprendere i lavori alle 15 ed avviarsi così alle conclusioni finali di questo XIV Congresso Regionale MCL Sicilia, affidate al Presidente Generale MCL, Antonio Di Matteo.
Infine, alle 17.30 è prevista l’Elezione del Consiglio regionale e il rinnovo degli Organi sociali.
Dunque il Movimento Cristiano Lavoratori di Sicilia si prepara ad andare verso l’Assemblea Generale che si svolgerà a Roma nei giorni di giovedì 1, venerdì 2 e sabato 3 febbraio. Si tratta di una presenza vitale e molto articolata sul territorio quella di MCL, come ampiamente dimostrato dalla qualificata partecipazione in ogni evento e come numericamente evidenziato dalla consistenza organizzativa che è stata riconosciuta alla attività regionale con Trapani capofila. Una rappresentanza che li vede già protagonisti, con un Presidente Regionale MCL Sicilia che avrà l’impegnativo compito, non affatto scontato ma lusinghiero, di guidare una compagine così significativa ed ambiziosa verso nuovi prestigiosi traguardi, ritenendo imprescindibile per la collettività il ruolo dei corpi intermedi che oggi cercano di sopperire alla vacuità della politica autoreferenziale e di colmare la distanza (che sembra dilatarsi) tra la nomenclatura statale ed il cittadino.
“MCL Sicilia – spiega Giorgio D’Antoni – cerca di rappresentare il sentimento comune e di non soggiacere al pensiero unico, quotidianamente attraverso le tante nostre unità di base che, in una società che appare sempre più liquida, promuovono il bene comune e la cura del creato, in fedeltà al Magistero della Chiesa. All’Angelus dell’8 dicembre 1972 Paolo VI si rivolgeva così ai padri fondatori del nostro Movimento: ‘è presente un gruppo di lavoratori cristiani, fedeli ai loro principi morali e sociali, fiduciosi di portare nella propria vita e nel mondo del lavoro moderno una testimonianza di fede, di solidarietà, di rivendicazioni sociali, di elevazione morale e civile. Vi salutiamo di cuore e ci compiaciamo con i vostri rinnovati propositi d’unione e di attività. Tutti vi benediciamo, con speciale e augurale cordialità’. E Il 9 dicembre 2022, in occasione del Giubileo MCL, Papa Francesco, richiamando quell’esempio, ci ha così esortati: ‘Cinquant’anni fa il vostro Movimento muoveva i primi passi sotto la benedizione del Papa San Paolo VI; e oggi siete venuti a condividere con me questo momento di gratitudine. Grazie per il bene seminato in questi anni di vita. Grazie per l’impegno con cui vi siete messi al servizio della società italiana attraverso le attività di formazione, i circoli, il patronato, l’attenzione al mondo del lavoro nelle varie sfaccettature e il servizio civile. I cinquant’anni sono anche un tempo per guardare con realismo alla propria storia, fatta di tanta gratuità e anche di fatiche nella testimonianza cristiana. È importante non abbandonarsi a forme autocelebrative, ma riconoscere l’azione dello Spirito Santo tra le pieghe della vostra storia, non tanto negli avvenimenti eclatanti, quanto piuttosto in quelli umili e quotidiani. Questo anniversario potrebbe aiutarvi a camminare in due direzioni: un’opera di purificazione e una nuova semina. Ambedue: purificare e seminare.’… Da qui il tema del nostro XIV Congresso “LAVORO, RESPONSABILITA’, PASSIONE: Una nuova semina per ricucire il Paese” – aggiunge Giorgio D’Antoni – perché ancora Papa Francesco ha detto che ‘questo non è solo tempo di raccogliere frutti: è anche tempo di seminare nuovamente. Ce lo impone la difficile stagione che stiamo vivendo. La pandemia e la guerra hanno reso il clima sociale più cupo e pessimistico. Questo vi chiama ad essere seminatori di speranza. Cominciando da voi stessi, dal vostro tessuto associativo: che le vostre porte siano aperte; che i giovani si sentano non solo ospiti, ma protagonisti, con la loro capacità di immaginare una società diversa… Questa terza guerra mondiale in corso ci fa consapevoli che il rinnovamento nasce dal basso, dove si vivono le relazioni con solidarietà e fiducia. Non lasciamoci rubare il coraggio di nuovi inizi di riconciliazione e di fraternità”.