Palermo, a Palazzo Abatellis la mostra VB94 di Vanessa Beecroft
Una performance che vedrà protagoniste ventuno donne palermitane, “collegate” alle sculture inedite di Vanessa Beecroft, la mostra VB94 alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis (Via Alloro, 4 – Palermo).
Fino all’8 gennaio saranno esposte grandi teste femminili modellate in creta e poi riprodotte in ceramica, bronzo e cera, collocate dalla Beecroft su basi “sostenibili” ideate e realizzate con legni di recupero ispirati allo stile di Carlo Scarpa. La mostra, in collaborazione con l’associazione Amici dei musei siciliani e con il sostegno dell’assessorato regionale dei Beni culturali, si snoda tra il cortile e le sale al piano terra di Palazzo Abatellis, dedicate alla collezione scultorea.
Le opere, realizzate da Beecroft nel suo studio di Los Angeles su un progetto appositamente studiato per gli spazi del palazzo nobiliare, legano, attraverso un ideale filo rosso, le donne che nel corso dei secoli hanno abitato la dimora storica palermitana: dalle nobildonne della famiglia Abatellis alle monache del convento di Santa Maria della Pietà che lì hanno vissuto fino alla Seconda guerra mondiale, quando l’edificio fu trasformato in museo. Obiettivo del progetto è quello di rendere omaggio alla più importante collezione pubblica siciliana di arte rinascimentale, cui si ispirano le opere realizzate, in un dialogo con l’arte contemporanea che lega passato e presente, staticità e movimento.
Nella performance di presentazione le modelle erano allo stesso tempo eteree, classiche e contemporanee: indosseranno vesti bianche che rimandano alle monache di clausura e attraverso i loro volti richiameranno sia le visioni marmoree rinascimentali di Francesco Laurana e Antonello Gagini che i ritratti contemporanei delle donne di Palermo. Alcune appartengono all’aristocrazia locale, altre abitano il centro storico e di queste alcune sono migranti di prima e seconda generazione: tutte loro popoleranno le sale del museo dove sono esposte le opere scolpite nel XV e XVI secolo che, in dialogo con le opere contemporanee di Vanessa Beecroft, costituiscono un rimando vivo verso le loro controparti plastiche. I visitatori potranno essere parte della performance e per questo l’artista consiglia un dress code nero casual.
Durante la performance un coro di voci femminili ha modulato la colonna sonora originale composta dal musicista franco-svedese Gustave Rudman, che contribuisce a unire e armonizzare tutti gli elementi presenti a Palazzo Abatellis. Il progetto è stato ideato e prodotto da Vanessa Beecroft Studio – Los Angeles, con la partecipazione della galleria Lia Rumma, Napoli/Milano e il supporto della famiglia Planeta.
«Un lavoro – evidenzia Evelina De Castro, direttrice della Galleria regionale di Palazzo Abatellis – che ha preso avvio due anni fa e che ha visto l’Abatellis accompagnare per mano l’artista nei suoi lunghi soggiorni all’interno delle sale della Galleria per respirarne l’anima e coglierne le vibranti energie. Un progetto che sposa l’essenza dello stesso allestimento museale voluto da Carlo Scarpa nel ’54 ed esalta il busto di Eleonora di Aragona, archetipo e spirito guida del museo e della produzione artistica della Beecroft in questa mostra».
Vanessa Beecroft torna a Palermo per la seconda volta, dopo la performance VB62 che si è svolta nell’ex-chiesa di Santa Maria dello Spasimo nel 2008 e della quale la nuova esposizione rappresenta un’ideale prosecuzione, confermando un rapporto mai interrotto con la Sicilia e il suo patrimonio artistico. Sempre a Palermo, la Beecroft svelerà la sua personale interpretazione della Natività di Caravaggio il 24 dicembre all’oratorio di San Lorenzo nell’ambito del progetto Next, iniziativa culturale ideata dagli Amici dei Musei Siciliani per mantenere viva la memoria della tela realizzata nel 1600 da Caravaggio, trafugata dall’oratorio la notte del 17 ottobre 1969 e mai più ritrovata.
SCHEDA SU VANESSA BEECROFT
Vanessa Beecroft (nata a Genova nel 1969, vive a Los Angeles, Usa) ha esposto il suo lavoro in ambito internazionale a partire dal 1993. La sua ricerca artistica ha definito la performance art, la rappresentazione del corpo femminile affrontando tematiche socio politiche. Le sue mostre (intitolate VB, seguite da un numero progressivo) sono una ricerca continua da oltre venticinque anni. Le performance, presentate in alcuni dei musei più importanti del mondo e all’interno dei principali eventi contemporanei, mettono in evidenza le tensioni tra nudità e vestizione, costrizione e libertà, collettività e individualità, forza e debolezza umana.
È stata una delle prime artiste a collaborare con il mondo della moda già a partire dagli anni ’90 e, dal 2009, si è confrontata con la produzione del musicista Kanye West. Attraverso queste collaborazioni il suo lavoro va oltre il sistema dell’arte contemporanea per estendersi alla cultura popolare mantenendo sempre un autentico rapporto con la storia dell’arte e le tradizioni della rappresentazione sia in Europa che nelle altre culture. L’artista utilizza diversi media, dalla fotografia al disegno, dal video, alla pittura, alla scultura per presentare le diverse prospettive del corpo, unendo le influenze rinascimentali con le forme moderne di rappresentazione.