Scienze

Oltre l’IQ: come l’intelligenza prolunga la nostra vita

Nell’interessante pubblicazione scientifica di gennaio 2024, il neuropsichiatra Camillo Gualtieri (Chapel Hill, Carolina del Nord), prende in esame queste due caratteristiche, strettamente interconnesse, che si presume si siano evolute insieme nel corso dell’evoluzione della nostra specie. Non solo sono tratti distintivi della nostra specie, ma sono anche correlati a livello individuale: le persone con una maggiore intelligenza tendono ad avere una migliore salute e una maggiore longevità. La convergenza di intelligenza e longevità durante l’evoluzione umana sembra essere stata inevitabile. Questo è in parte dovuto alla complessità e all’efficienza del nostro cervello, che richiede un lungo periodo di sviluppo per raggiungere la maturità. Il cervello umano impiega circa 30 anni per svilupparsi completamente, e questa lunga fase di crescita suggerisce la necessità di un robusto supporto da parte del corpo. In altre parole, la resilienza e la longevità del cervello umano si riflettono nelle stesse qualità del corpo umano. È probabile che gli elementi genetici che hanno contribuito a sviluppare un cervello efficiente e durevole abbiano anche influito positivamente sui nostri sistemi corporei, garantendo efficienza e longevità. Quasi tutti i geni responsabili della formazione e del mantenimento del cervello umano sono attivi anche in altre parti del corpo, garantendo una funzionalità ottimale e una longevità generale. Inoltre, l’intelligenza umana è stata strettamente associata alla longevità. Gli individui con un quoziente intellettivo (QI) più elevato tendono ad avere una migliore salute e a vivere più a lungo. Questa correlazione è stata osservata anche in studi condotti su larga scala, dove il QI si è dimostrato un fattore predittivo significativo della salute e della longevità degli individui. L’intelligenza umana non riguarda solo la capacità di risolvere problemi complessi o di apprendere nuove informazioni, ma sembra influenzare anche molti altri aspetti della vita, compresi i processi fisiologici e le capacità motorie. Gli individui con un QI più elevato tendono ad avere una migliore coordinazione neuromuscolare e una maggiore capacità di adattarsi all’ambiente circostante. In conclusione, l’intelligenza umana e la longevità sono caratteristiche distintive della nostra specie, strettamente interconnesse e probabilmente evolute insieme nel corso dell’evoluzione. Queste caratteristiche complesse riflettono la straordinaria capacità del nostro cervello e del nostro corpo di adattarsi e prosperare in vari ambienti.

Fonti:

The Convergence of Intelligence and Longevity (Qeios, 2024) – Camillo Gualtieri

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