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Oggi il 101° anniversario della morte di Giuseppe De Felice Giuffrida

Centouno anni fa, esattamente il 19 luglio 1920, moriva improvvisamente Giuseppe De Felice Giuffrida che, probabilmente, è stato il sindaco più amato dai catanesi.

De Felice nacque a Catania il 17 settembre 1859, i genitori erano Sebastiano e Maria Giuffrida; sposò Giuseppa De Simone dalla quale ebbe quattro figlie: Marietta, Virginia, Celia Rosa e Adelaide.

Di famiglia povera e rimasto orfano in tenera età, mise sempre il massimo impegno in quello che faceva, fino a laurearsi in Giurisprudenza, divenire avvocato, e poi giornalista, deputato, sindaco di Catania e Presidente della Provincia. Fu anche giornalista, poeta, spadaccino e grande oratore.

Non dimenticò mai di provenire dal ceto povero e fu quindi naturale per lui abbracciare l’ideale socialista. Fu uno degli ispiratori e promotori del movimento dei Fasci siciliani e per questo scontò due anni di carcere.

Da amministratore non dimenticò i bisogni primari del popolo e la necessità di riscatto delle masse attraverso il sistema del mutuo soccorso. Creò il primo forno comunale e anche un magazzino cooperativo dove, con l’aggiunta delle sole spese di gestione, si vendevano pasta, vino, olio d’oliva, petrolio, sapone, formaggio, legumi. In questo modo le famiglie, in particolare quelle più numerose, risparmiavano parecchi soldi. Allo stesso tempo, puntò alla modernizzazione di Catania, facendo divenire il Municipio un vero e proprio centro propulsore della vita cittadina. Mise in atto significative riforme della pubblica amministrazione, realizzò o pose le basi per realizzare importanti opere pubbliche a cominciare dall’aeroporto.

La sua idea era quella di fare diventare Catania la città guida dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Fu stimato per onestà, rettitudine e capacità; la sua morta improvvisa, il 19 luglio 1920, sconvolse la città che, in lutto, partecipò in massa al suo funerale.

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