Cultura

Odissea: elogio alla divulgazione della cultura al tempo del COVID19

Amico lettore,

ho atteso questo periodo dell’anno per raccontarti cosa si fa pur di portare avanti la cultura in tutte le sue forme ed in tutte le sue espressioni con l’intento di dare dignità e giusto riconoscimento a chi mette cuore, passione ed impegno per il sapere e la sua divulgazione.

Converrai con me, che quando la cultura chiama, il pubblico risponde; e così è accaduto quest’estate nello scenario naturalistico delle Gole dell’Alcantara, una pietra miliare dei percorsi naturalistici che la Regione Siciliana offre ai visitatori curiosi di scoprire le poliedriche bellezze che la Sicilia offre; dalla natura ai borghi arroccati fino ad arrivare ai magnifici palazzi che nei secoli hanno vestito la Regione più dominata nella storia dell’umanità.

Oggi voglio concentrarmi sulla sensibilità che i siciliani esercitano sulla cultura e sulla sua divulgazione, adattandosi alle misure che questa Pandemia ci ha condotto a seguire; ti racconto di due realtà aziendali “Buongiorno Sicilia” e “Vision Sicily” che da anni valorizzano le Gole dell’Alcantara attraverso degli spettacoli di elevato impegno e successo “Inferno” di Dante Alighieri, ove si esaltano i canti più noti dell’opera in questione, e “Odissea” di Omero, apportando a quest’ultimo una modifica del titolo con “I due Odisseo”.

Mi sono concentrata su “I due Odisseo” che già nel 2019 aveva fatto il suo esordio, seppur per pochissimo tempo, ed il 2020 invece è stato il suo anno di vera luce; la regia di Giovanni Anfuso, che ha riadattato questo spettacolo toccando le parti più avvincenti dell’opera di Omero attraverso l’impegno di giovani attori, uno più meritevole dell’altro, nella trasmissione delle emozioni delle vicende di Odisseo che compie un viaggio per lungo tempo, ove le prove, nel corso di questo viaggio, sono in realtà le prove della vita travagliata e vissuta alla ricerca della temperanza e dell’equilibrio. Il pubblico è rimasto incantato dal connubio di musiche, frasi, gesti e azioni svolte nel corso dello spettacolo ed il messaggio inviato, ovvero quello di vivere a pieno le prove della vita, è stato recepito; oltre alla bravura degli attori, del regista e dell’ufficio stampa, i quali hanno messo amore e dedizione nella divulgazione e nella prestazione dello spettacolo, dobbiamo riconoscere la bravura ad un’altra macchina organizzativa che ha reso possibile questi momenti di svago per il pubblico pagante: la produzione poiché ha compiuto gesti che non rientrano nelle azioni consuetudinarie di uno spettacolo; non è consuetudine vedere i produttori in prima linea, diventare addetti alla biglietteria, al prendere la temperatura, al raccomandare di stare con la mascherina anche quando i posti a sedere sono distanziati secondo le regole stabilite dal governo; non è consuetudine impiegare così tanta energia per regalare ore di serenità ad un pubblico fatto di persone che dal mese di maggio, e quindi dalla riapertura, ha vissuto ogni giorno nell’angoscia e nella paura della seconda ondata che adesso stiamo vivendo.

Dietro ad uno spettacolo di questo calibro, e dalle immagini di Santo Consoli (gentilmente concesse dall’ufficio stampa), si evince una passione viscerale di persone che non smettono di portare avanti, seppur con grande fatica, la gioia e la serenità da donare a tutti coloro che hanno bisogno di leggerezza, di conoscere, di sapere, di imparare, di recepire, attraverso le arti sceniche.

Amico lettore, la cultura non nuoce. La cultura nutre e la cultura ed il sapere rendono liberi.

Le arti figurative come il teatro, le presentazioni di nuovi libri di ogni disciplina, oggi, non possono subire una chiusura simile; non possiamo conoscere le novità artistiche e sceniche attraverso le video conferenze, non possiamo privarci di concerti, di esibizioni; non possiamo privarci della bellezza e non dobbiamo privarci delle emozioni.

Viva l’Arte.

Viva la Cultura.

Viva il Teatro.

Dal giornale online Pensa Libero per gentile concessione dell’autore.

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