Noi, ragazzi di ieri, abbiamo perso l’amico Chandler
“Abbiamo perso un amico”. Queste sono le parole che sono rimbalzate con insistenza sulle pagine di migliaia di utenti alla notizia della morte del noto attore Matthew Perry, interprete del personaggio Chandler nelle dieci stagioni della famosa sitcom tv “Friends” che, negli anni novanta, ha riempito i pomeriggi di noi, i ragazzi di ieri, che ci siamo ritrovati e rispecchiati nella sua dissacrante ironia. Ne portiamo addosso il segno indelebile, come un marchio della nostra generazione e adesso siamo soffocati da una dolorosa sensazione di vuoto.
Nonostante fosse solo un personaggio televisivo, ha fatto parte delle nostre vite come un amico reale, in carne e ossa. Le sue fragilità di essere umano, mascherate da un umorismo pungente, hanno reso accettabili le nostre e il suo personaggio ci ha accompagnato nelle turbolenze della nostra adolescenza.
Il suo costante modo, sempre beffardo e sarcastico, a volte persino dissacrante, nell’affrontare le problematicità dell’esistenza si è trasformato per noi in un modello da seguire, in una sorta di guida per mostrarci come alleggerire le incertezze e i disagi più intimi, per comprenderli a fondo e per viverli a pieno senza alcuna vergogna di essere noi stessi.
Le sue insicurezze hanno giustificato le nostre e la sua malinconia, celata dietro alla sua risata apparentemente beffarda, ci ha raggiunto dritto al cuore per ricordarci che le nostre paure non sono da nascondere ma sono stati interiori che ci rendono più consapevoli e più forti nel fronteggiare gli intoppi e gli ostacoli che a volte sembrano sommergerci.
Mattew è stato una parte importante della vita di noi ragazzi di ieri, uno scoglio a cui ancorarsi per non smarrirsi nell’immenso mare agitato che è diventato il nostro mondo, costantemente sconvolto da guerre e dalle conseguenti crisi umanitarie ed economiche.
Ma è stato soprattutto un esempio di come si può essere leali per costruire un vero rapporto di amicizia, un ideale di vita in cui noi, ragazzi di ieri, abbiamo creduto con fermezza e abbiamo provato a crederci ancora oggi, nonostante la continua pressione di una società che ci impone un individualismo soffocante che ci rinchiude all’interno di alti e spessi muri di solitudine.
Noi, ragazzi di ieri, che abbiamo trascorso i nostri pomeriggi incollati alla televisione, guardando e vivendo al tempo stesso, la sua storia intrecciata a quella dei suoi amici, siamo stati anche noi parte di quel profondo vincolo di amicizia che ha tenuto legati quei ragazzi nonostante le differenze caratteriali e le conseguenti divergenze di opinioni. Chandler e suoi amici, tutti insieme, con il loro modo di rapportarsi vicendevolmente, ci hanno insegnato a capire che l’amicizia è un sentimento prezioso da custodire con il proprio affetto sincero e con un atteggiamento di rispetto reciproco. Ma soprattutto ci hanno dimostrato, attraverso la condivisione delle loro gioie e delle loro sofferenze, che la solidarietà e la tolleranza non sono parole vuote ma che sono invece possibili all’interno di un rapporto basato su una amicizia vera e leale. E noi, abbiamo sognato per tutta la nostra adolescenza di trovare un gruppo di amici come loro, che ci accettassero per quello che siamo, ci abbiamo provato, qualche volta ci siamo riusciti ma il più delle volte ci siamo scontrati con la durezza e l’indifferenza degli altri, inariditi da una società impersonale e dominata dalla plasticità vuota delle immagini.
Chandler, per la sua fragile umanità, di attore ma anche di uomo tormentato, per tutti questi anni è stato per noi l’emblema di un’etica di vita basata sull’autenticità della propria interiorità e improntata sulla genuinità dei sentimenti. Nonostante le cadute e gli sbagli si può e si deve rimanere fedeli alla propria umanità e non lasciarsi sopraffare dalla prevaricante etica egoistica caratterizzata esclusivamente da interessi personali ed economici.
E adesso, senza Chandler non possiamo non sentirci disorientati da un sottile quanto inquieto senso di smarrimento, consapevoli di aver perso qualcuno di importante, l’amico che tanto avremmo voluto avere al nostro fianco.
L’attore e l’uomo Matthew se ne è andato nella brevità di un istante e ci ha lasciati soli, ma tutti noi continueremo a stare seduti con Chandler insieme al resto del gruppo, su quel divano al Central Perk, uniti in una allegra comitiva a ridere delle sue battute esilaranti per esorcizzare l’oscurità che ci preme dentro e la nostra eterna paura del mondo che ci circonda per sentirci meno alieni e per tentare di capire la complessità dell’esistenza.