Nata a Catania la prima bambina da utero trapiantato
Si chiama Alessandra, ed è la prima bambina nata da utero trapiantato. La madre, affetta da Sindrome di Rokitansky, una malattia rara caratterizzata dall’assenza congenita di parte dell’apparato riproduttivo, è una giovane trentaduenne, Albina Verderame, che nel 2020, si era sottoposta al trapianto di utero , appartenuto a una giovane donatrice, della quale la neonata porta il nome, deceduta a causa di un arresto cardiaco, presso il centro trapianti dell’Azienda ospedaliera policlinico di Catania, eseguito da Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, professori presso l’università di Catania, Paolo Scollo , direttore della Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania, e Giuseppe Scibilia, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa.
Un intervento approvato nel 2018 al Centro Nazionale trapianti nell’ambito di un programma sperimentale.
Si trattava del primo impianto di utero realizzato in Italia, un evento storico dal profilo scientifico, motivo di grande orgoglio per la Sicilia e conferma delle eccellenze, nell’ambito sanitario, dei medici siciliani.
“L’utero trapiantato, al momento della nascita della nostra piccola Alessandra, ha confermato la piena funzionalità, facendo ben sperare per il futuro”, ha affermato Pierfrancesco Veroux, professore ordinario di chirurgia vascolare e trapianti dell’Università degli studi di Catania.
Attualmente sono entrambe ricoverate all’ospedale Cannizzaro di Catania e “si trovano in condizioni stabili” ha rassicurato Scollo.
Il lungo cammino di Albina e la nascita di Alessandra, sono motivo di gioia e l’incarnazione del più grande prodigio della natura, ma soprattutto la personificazione di una nuova, esaltante speranza condivisa da molte donne: essere madre.