Morgana off, l’opera dei pupi per la riqualificazione urbana
L’arte che diventa mezzo di inclusione e fruizione della cultura nel sociale, questo è il proposito di “Morgana off”, una rassegna performativa del teatro dell’opera dei pupi, che si terrà dal 18 settembre al 30 ottobre e che, per la prima volta, anticiperà il Festival di Morgana.
Nato nel 1975, promosso dal museo delle marionette Antonio Pasqualino, il Festival giunto alla 42 edizione, con spettacoli, performance, seminari e convegni ha contribuito alla rinascita del teatro di figura, avvalendosi di collaborazioni con compagnie internazionali.
Lo spettacolo delle marionette è ritenuto uno dei capisaldi culturali della tradizione folcloristica siciliana.
L’opera dei pupi che nel 2001 è stata proclamata dall’Unesco Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità, in Sicilia si riconosce per la particolare meccanica di manovra dei pupi e per il repertorio narrativo derivante esclusivamente da romanzi e poemi del ciclo carolingio.
Particolarmente praticato nelle aree urbane di Palermo e Catania, si distinguono due differenti scuole: quella relativa alla zona occidentale dell’isola e quella della Sicilia orientale. Lo stile palermitano con una concezione più minimalista dello spettacolo, quello catanese, più tragicamente realista e lo stile del triangolo geografico Messina-Siracusa-Acireale. Ed è proprio una delle frazioni della città acese a dare i natali agli inventori del “pupo armato”: la famiglia Grasso, storici pupari e artefici, in prima linea, della divulgazione di questa antica arte.
Un’antica tradizione che con “Morgana off” sarà presente in alcune zone periferiche annesse all’area metropolitana di Palermo, in un progetto di riqualifica delle stesse.
Uno spettacolo che coniuga tradizione e innovazione, in un itinerario che ne vuole raccontare la storia, rievocando luoghi, opere e specificità, tramite attività dimostrative a cura di sei compagnie che si esibiranno in 10 spettacoli.
Cornice delle opere rappresentative saranno i due quartieri periferici, Zen e Brancaccio, sette centri della costa e dell’entroterra, Bolognetta, Castelbuono, Cefalù, Ciminna, Marineo, Partinico, Terrasini, e l’area archeologica di Solunto, consuetamente escluse nella programmazione di grandi eventi e che da “Morgana off”, potranno trarre stimolo rilevante di riscatto urbano, civico e culturale.