Meta Esperience, un nuovo modo per ammirare l’arte
Digitalizzazione dei beni culturali, come potenziale fruizione di creazioni artistiche e modalità per l’accrescimento dei destinatari, con la possibilità di ottenere la propria identità digitale, in uno spazio che unisce arte e tecnologia in una dimensione parallela e futuristica: è il Meta Esperience.
Uno spazio esperienziale aperto dalla Fondazione Federico II nel Palazzo Reale di Palermo, in cui è possibile assistere alla smaterializzazione e la materializzazione di capolavori d’arte, grazie al sistema “Quikscan”, che offre una scansione rapida e esatta dell’oggetto analizzato e riprodotto digitalmente in un’immagine fittizia ma conforme al vero.
Una memoria digitale che “darà la possibilità ai visitatori di valorizzare l’enorme patrimonio culturale siciliano e quindi italiano”, ha affermato il direttore generale della Fondazione, Patrizia Monterosso.
Si tratta di un progetto cofinanziato da Invitalia e dal Ministero della Cultura nell’ambito di Cultura crea e con il patrocinio del PON, il programma operativo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Una sorta di testamento identitario di beni culturali per la tutela del patrimonio artistico, in fedeli riproduzioni in un Infinity Room, dove si potranno ammirare, a breve, opere provenienti da musei sparsi in tutta Italia e da collezioni private.
L’ospite d’onore è un pezzo unico e originale proveniente dagli scavi a Centuripe, il ritratto marmoreo di Ottaviano Augusto, presente anche in originale, unitamente al Satiro danzante di Mazara del Vallo e la statua del Giovinetto di Mozia, in una nuova pop versions.
A questa innovativa esperienza percettiva, si aggiunge la possibilità, rivolta ai visitatori, di poter essere scansionati e ottenere una versione di se stessi in una dimensione digitale, capace di creare una sorta di avatar, un file che potrà essere conservato e condiviso con i posteri o a grandi distanze, in materiale ecosostenibile.
Un progetto “per spingere i turisti sempre più all’Interno dei musei”, ha aggiunto la Monterosso, e che rende l’arte “immune al tempo”, ha concluso Giorgio Gori, direttore dell’onlus che digitalizza le opere da conservare e valorizzare, Forma Rei, tramite un gruppo di giovani progettatori.
Un nuovo sistema che affida la memoria, il patrimonio culturale, le creazioni del genio artistico alla tecnologia digitale, e che consente di mantenerne vivo il ricordo, rendendolo fruibile attraverso apparecchiature di comunicazione come cellulari e smartphone.
Un Metaverso che “offre al visitatore un’esperienza innovativa”, la definizione di Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e Innovazioni di Invitalia, del progetto che si configura come uno spazio virtuale tra ricordo storico arte, e immortalità.