Marco Bellocchio, ritorna a Cannes “Rapito” dalla Croisette
Lunga ovazione a Cannes al termine della proiezione di Rapito al Grand Théâtre Lumière (23 maggio 2023) di Marco Bellocchio, in gara per la Palma d’oro. Il regista italiano ritorna sulla Croisette a distanza di un anno dalla serie tv Esterno Notte, e un anno prima, sempre al Festival di Cannes, aveva presentato il documentario Marx può aspettare. Liberamente ispirato al saggio di Daniele Scalise, «Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal Papa», il film narra la storia di una famiglia ebrea di Bologna, i Mortara, la cui vita nel 1858 viene sconvolta quando il loro figlio di 6 anni, Edgardo, viene rapito dall’esercito del Papa. Il bambino era stato segretamente battezzato dalla sua nutrice, e la legge dello Stato Pontificio inappellabile imponeva un’educazione cattolica in casi simili. I genitori di Edgardo, sconvolti, tentarono di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assunse presto una dimensione politica. Pio IX, irremovibile, si rifiuta di restituire alla famiglia il piccolo Edgardo che crescerà in convento nella fede cattolica e trasformato suo malgrado, in un simbolo.Il caso di Edgardo Mortara anni fa aveva interessato anche il regista statunitense, Steven Spielberg, che poi aveva abbandonato il progetto. Rapito, alla cui sceneggiatura troviamo lo stesso Bellocchio con Susanna Nicchiarelli, riporta alla luce un tristissimo avvenimento che ha colpito il popolo Ebraico per secoli, come il battesimo e le obbligate conversioni da parte della Chiesa. Un racconto storicamente valido quello del giovane Edgardo Mortara, che viene illustrato con il supporto dei dati processuali e dei fatti accertati e che l’autore ha affrontato con maestria e rispetto senza pregiudizi o ideologie, senza attaccare né la chiesa, né il Papa o la religione, ma mostrando solo la valenza morale e culturale dell’Ottocento, tra sfumature e contraddizioni e di come è cambiato il nostro Paese . Una storia drammatica e avvincente che mette in luce non solo il caso di due secoli fa ma sopratutto i fatti che scatenarono i dibattiti sui giornali di tutto il mondo, con due passaggi fondamentali, la fine dello Stato pontificio, del potere temporale dei Papi, e la costituzione del Regno d’Italia. Rapito è soprattutto un tassello della filmografia di Bellocchio, della sua instancabile e insaziabile voglia di confronto, di messa in discussione senza mai tralasciare l’aspetto emotivo. Le musiche originali, dall’incalzante ritmo thriller, sono di Fabio Massimo Capogrosso, la scenografia di Andrea o Castorina, i costumi di Sergio Ballo e Daria Calvelli. Al montaggio Francesca Calvelli e Stefano Mariotti, alla fotografia Francesco Di Giacomo. Distribuito in sala da 01 Distribution dal 25 maggio, il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania). In Rapito torna gran parte del cast di Esterno notte, uninappuntabile Fausto Russo Alesi, insieme a Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, una magistrale Barbara Ronchi, già diretta da Bellocchio in Fai bei sogni, Filippo Timi e un grande Paolo Calabresi. A completare il cast l’esordiente, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi e Corrado Invernizzi.