Mafia, Graziella Campagna: in semilibertà l’assassino
Uccisa a 17 anni, vittima innocente della mafia… quella che non perdona. Graziella Campagna era commessa di una lavanderia di Villafranca Tirrena, nel Messinese. Era il 12 dicembre 1985. La sua colpa, quella di aver trovato un’agenda smarrita tra gli abiti di un cliente da cui si evinceva l’identità di Gerlando Alberti junior, boss di mafia, di cui Giovanni Sutera sarebbe stato il braccio destro.
Oggi, Sutera, colui il quale assassinò la piccola Graziella, ha ottenuto lo stato di semilibertà. Indignato il fratello: “Mi vergogno di essere italiano – dice a Repubblica – oggi Graziella è stata uccisa un’altra volta”. Non può tacere il legale “storico” dei familiari di tante vittime di mafia, l’Avv. Fabio Repici: “La memoria delle vittime è abbandonata dallo Stato“.
Il settantenne di origine siciliana, che si è sempre dichiarato innocente, uscirà dunque di galera. Sutera potrà uscire dal carcere per recarsi presso la sede di un’associazione di Firenze che fornisce assistenza agli anziani. Volontariato di giorno e rientro in cella la sera.
Sutera, che è sotto processo con l’imputazione di reato di bancarotta che riguarda il bar Curtatone di Firenze, attualmente è detenuto a Sollicciano, comune del Fiorentino, dove sta scontando l’ergastolo per l’omicidio della diciassettenne.