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Luxury Private Properties rilancia 3 storici alberghi siciliani

Tre grandi alberghi siciliani, tra i quali lo storico Hotel Excelsior di Palermo, saranno recuperate e rilanciate grazie ad un contratto di sviluppo sottoscritto da Luxury Private Properties, azienda del settore turismo principalmente sugli investimenti alberghieri nel segmento lusso, che ha puntato su tre località strategiche dell’Isola: oltre che su Palermo, anche su Siracusa e Taormina. Grazie al finanziamento ottenuto da Invitalia di oltre 14,5 mln di euro, eviterà la chiusura dell’Hotel Exclesior di Palermo, che passerà dalle 4 alle 5 stelle lusso con un restyling e con l’offerta di servizi aggiuntivi, mantenendo i livelli occupazionali esistenti.
“Il contratto di sviluppo che abbiamo sottoscritto – spiega Costanza Giotti, socia e amministratrice di Luxury Private Properties – prevede l’acquisto e la riqualificazione di una struttura a Palermo, la riqualificazione e ristrutturazione di una struttura a Siracusa e di una a Taormina. Leitmotiv delle nostre aziende è proprio quello di puntare su immobili storici riconosciuti dalla Soprintendenza, che intendiamo recuperare con un impatto socio-culturale, dal nostro punto di vista, interessante per la comunità”. “La scelta imprenditoriale di investire in Sicilia, nelle destinazioni di Taormina e Siracusa, negli hotel di lusso e negli immobili storici, è stata presa a prescindere dalla presentazione del contratto di sviluppo, fa parte della nostra strategia di espansione commerciale, quindi l’avremmo comunque perseguita. Invitalia ci ha permesso di spingere sull’acceleratore, di mirare a un target più alto, di poter realizzare investimenti più significativi e più importanti, a tutela anche del recupero del patrimonio immobiliare, e ci ha permesso altresì di chiudere il cerchio inserendo nella nostra destinazione pure Palermo e realizzando così una piccola catena di alberghi indipendenti, di lusso, a capitale 100% italiano”. “La sicurezza economica di poter contare sui contributi erogati da Invitalia – prosegue Costanza Giotti – ci ha motivato maggiormente, riuscendo a fare prima, più cose, meglio, e anche più performanti dal punto di vista dell’impatto ambientale, rispettando il piano occupazionale previsto nel contratto di sviluppo”.“Il contratto di sviluppo – assicura – è un efficace strumento di programmazione economica, di dialogo e collaborazione fra pubblico e privato. Fin dall’inizio, dalla presentazione dell’istanza di ammissione alle agevolazioni, durante l’istruttoria, il monitoraggio e le fasi di erogazione dei contributi, siamo stati assistiti e siamo stati supportati interfacciandoci con personalità altamente professionali e con il massimo spirito collaborativo”. “Invitalia, gestendo comunque contributi pubblici, deve sottostare – afferma – a quelle che sono le regole della burocrazia del sistema Italia; d’altra parte, il rigore e l’attenzione con cui vengono vagliate le domande di ammissione, i soggetti proponenti, i beneficiari, nonché il monitoraggio dell’investimento stesso, è una garanzia di corretta allocazione delle risorse pubbliche, a tutela – conclude – delle idee effettivamente meritevoli e soprattutto degli imprenditori virtuosi e più capaci”.

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