“L’urlo del silenzio”: un musical per ricordare la Shoah
“L’Urlo del silenzio”: il Musical. Un Viaggio di Emozioni, Amori, Dolori e Disperata Speranza. Messo in scena da un cast d’eccellenza di attori, cantanti e ballerini. Regia: Lilia Romeo. Coreografie: Antonio Lombardo. Vocal koach Lara Marta Russo. Direttore Artistico: Michele Anello. con la partecipazione dell’artista Giusy Pischedda. Produttore esecutivo: “Colatalavica”
Da anni Colatalavica si occupa di produzioni teatrali e cinematografiche come veicolo di informazione ed educazione per i più giovani, con tematiche sociali rivolte alle scuole.
Dice l’Autrice Lilia Romeo che ha curato anche la regia: “Pensiamo che il pregiudizio, le discriminazioni, l’indifferenza sempre più presenti nella nostra società, non devono neanche per un attimo sostare nelle nostre coscienze. Crediamo fermamente in una scuola meno formale ma sempre di più aperta ad un’educazione dei valori civili e morali quali la solidarietà, l’altruismo, la tolleranza ed il rispetto per l’altro. È per tale motivo che in occasione della ‘Giornata Della Memoriaì, ricorrenza approvata all’unanimità dal Parlamento italiano con la legge n. 211 del 2000, nel ricordo del genocidio, intendiamo mettere in scena “L’urlo del silenzio” il Musical, per stimolare i giovanissimi ad una riflessione sugli aspetti ancora attuali del razzismo e dell’intolleranza per i “diversi” e per le idee altrui.
Nel 2024 esattamente 78 anni dopo, lo staff artistico di Colatalavica con la regia di Lilia Romeo, la direzione artistica di Michele Anello, le coreografie di Antonio Lombardo e i canti curati dalla maestra Lara Marta Russo, ha fla presunzione, di mettere in scena “L’urlo del silenzio” un testo scritto da Lilia Romeo, proprio nella settimana dedicata alla memoria, uno dei drammi più terribili del nostro tempo “il genocidio di milioni di ebrei.
Dice l’autrice: “Abbiamo sfruttato l’originalità tecnica ed artistica inerente al teatro per tradurre in altro modo, la realtà abnorme già descritta letteralmente. Usando, per questo, tutte le possibilità espressive che solo il teatro poteva offrire: lo scenario, cioè la visualizzazione dei luoghi infernali, le pantomime dei deportati disumanizzati, il gioco delle luci, i dati auditivi e corali come i rumori, le urla, gli insulti, l’infernale confusione delle parole, tutti elementi scenici capaci di servireal dramma, forse anche di uscirne, ampliandone la violenza e la forza universale. Un’universalità trasmessa anche attraverso la presenza di un coro destinato a rivolgersi allo spettatore che, mentre assiste alla tragedia che si svolge sotto i propri occhi, riceve ad intermittenza il messaggio di orrore e riflessione attraverso la recita dei brani più importanti di grandi, come Primo Levi, Charlotte Delbo, HelieWiesel e Anna Frank, messi insieme da una storia verosimile scritta da me, che fa da collante rendendo ancora più emozionante il racconto. Perciò, non è più la voce letteraria o i documentari e le foto rimaste a raccontarci ciò che l’uomo è stato capace di fare all’uomo, ma un’entità simbolica, una ‘micro-umanità’ che si rivolge ad un’altra umanità: gli spettatori, trasformando così la Shoah in dramma universale. Con il nostro Musical ‘L’urlo del silenzio” vogliamo raccontare a tutti voi, la sofferenza ed il profondo dolore dei milioni di deportati, tramite lo schermo teatrale. In questo senso, posso dire che l’originalità tecnica ed espressiva inerente al teatro è messa al servizio della memoria e di un impegno civile fondamentale, non al servizio di uno spettacolo fine a sé stesso. Nel nostro progetto intendiamo commuovere per stimolare la riflessione. Non poche sono state le difficoltà di trovare il giusto linguaggio – continua l’autrice – per commuovere senza correre il rischio di tradire un’esperienza senza precedenti, abnorme e totalmente irrazionale”.
Come diceva Primo Levi: Il pubblico che legge è lontano, nascosto, anonimo, il pubblico teatrale è lì, ti guarda, ti aspetta al varco e ti giudica.