L’Osteria del maiale nero di Franco Borrello è la migliore trattoria di Sicilia
L’Osteria del maiale nero di Franco Borrello sita a Raccuja, nel cuore del Parco dei Nebrodi, è la migliore di Sicilia. Ieri sera a Messina, al Teatro Vittorio Emanuele, si è svolta la premiazione della tredicesima edizione di Best in Sicily, il prestigioso riconoscimento dedicato al mondo del gusto e dell’ospitalità, ideato dal giornale online Cronache di Gusto, e la Fattoria Borrello ha trionfato. L’evento dal 2008 ad oggi ha visto sfilare sul palco tanti produttori di vino e di cibo, titolari di ristoranti, chef, pizzaioli, personaggi protagonisti della filiera agroalimentare e turistica che si sono distinti nel panorama siciliano. Gli esperti di enogastronomia del giornale, che ogni anno premiano le eccellenze dell’isola, hanno scelto l’azienda di Franco Borrello e dei figli Anna Laura e Giuseppe con questa motivazione: “Un luogo di assoluto piacere gastronomico in un contesto di rara bellezza sui Nebrodi”. Con la voce emozionata Franco Borrello ha commentato: “Sono felicissimo di questo premio innanzitutto per i miei figli che spero siano sempre più invogliati a rimanere nel nostro territorio. Averli a lavorare con me è la soddisfazione più grande che un padre possa avere e mi auguro che in futuro conservino questa voglia di fare bene di comune accordo”. Andare in Fattoria significa vivere un’esperienza a 360° assaporando piatti buoni e genuini a contatto con la natura. L’Osteria del maiale nero è stata inaugurata ad agosto del 2020 a Raccuja, in un antico e accogliente casale con muri in pietra, ristrutturato nel pieno rispetto dei luoghi. Qui è possibile apprezzare i sapori di un tempo, i formaggi, i salumi, le carni dell’allevamento, le nocciole dei Nebrodi, la pasta e il pane fatto in casa come una volta, il tutto impreziosito dalla visione di cucina contemporanea del giovane chef Alessandro Maniaci che a 26 anni vanta già esperienze di grande livello, dalla Trattoria Trippa di Milano allo stage nel ristorante stellato Shalai di Linguaglossa. Una volta rientrato in Sicilia, Alessandro ha colto con entusiasmo la possibilità di diventare chef dell’Osteria del maiale nero. Qui ha riscoperto i profumi e i sapori della sua infanzia ed è venuto a contatto con le eccellenti materie prime siciliane, la carne e le verdure a km zero dell’azienda, e i risultati non si sono fatti attendere. “Siamo emozionatissimi e onorati, – ha commentato lo chef – questo riconoscimento per noi è un punto di partenza e non di arrivo. Voglio ringraziare tutta la famiglia Borello che mi ha accolto come uno di famiglia e in particolare Franco che, ogni giorno, svolge un lavoro straordinario per la gastronomia siciliana e ancora la sua fame di fare meglio non si sazia”.
LA FATTORIA BORRELLO
La Fattoria Borrello si trova immersa nella folta vegetazione che caratterizza il Parco dei Nebrodi dove i caratteristici maiali neri sono liberi di pascolare tra castagni, noccioli e ulivi, nutrendosi di ghiande e radici selvatiche. Franco Borrello vanta un’esperienza pluridecennale nell’allevamento e nel trattamento dei suini neri all’insegna del benessere: fin da bambino si è cimentato nell’attività di famiglia ottenendo, grazie alla sua passione e alla sua visionaria capacità d’impresa, riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, facendo conoscere questa porzione dei Nebrodi in tutto il mondo. Accanto a lui, sempre presenti, ci sono la mamma Anna, pilastro insostituibile della famiglia e della Fattoria, che sforna il pane casereccio e si occupa di preparare le conserve per l’inverno, e i figli Anna Laura, 25 anni, che ha concluso con successo gli studi universitari e adesso si occupa di dirigere la sala con grande attenzione e competenza, e Giuseppe, 21 anni che si divide tra studio e azienda. Il valore aggiunto nella cucina dell’Osteria è certamente il prezioso lavoro di valorizzazione delle materie prime fatto da Alessandro Maniaci che insieme alla sua brigata riesce a creare un perfetto connubio tra la tradizione che da decenni esprime la cucina dei Borrello e l’innovazione della cucina contemporanea. Il merito del premio Best in Sicily e degli altri riconoscimenti che iniziano ad arrivare, come la menzione nella prestigiosa Guida Osterie d’Italia e i 2 gamberi appena conquistati nella Guida del Gambero Rosso 2022, è dell’intera squadra che affianca la famiglia Borrello: i fratelli Lorenzo e Alessandro Pinzone, Calogero Coci, Chiara e Mela in cucina; Fabio Gullotti e Biagio Sirna che si occupano dei clienti a 360°, curando l’accoglienza e il servizio ai tavoli.
LO CHEF ALESSANDRO MANIACI
Cresciuto fra campagna e città e appassionato di caccia e pesca, fin da piccolo, Alessandro scopre subito la sua passione tra i fornelli di casa. Dopo qualche anno trascorso a studiare farmacia all’Università, capisce che la sua vocazione è la cucina e, dopo una breve esperienza in un albergo di Salina, parte alla volta di Milano dove frequenta la Food Genius Academy. La sua prima esperienza importante è nella “Trattoria Trippa” di Milano dove dallo chef Diego Rossi apprende i segreti e le tecniche per valorizzare materie prime di grande livello in una trattoria contemporanea. Dopo una breve parentesi in Sicilia, prima nel ristorante 1 stella Michelin “Shalai” a Linguaglossa, e subito dopo nel ristorante del boutique hotel di “Tenuta di Fessina” dove si occupa di gestire la cucina, torna a Milano per gestire la cucina di “Fratelli Torcinelli”, piccolo locale aperto sempre dalla squadra di Trippa, qui si ferma per un anno e mezzo imparando tanto sulla gestione di un ristorante. Alessandro fa quindi rientro in Sicilia e coglie con entusiasmo la possibilità di diventare chef dell’Osteria del maiale nero di Franco Borrello, dove ha la possibilità di venire a contatto con le eccellenti materie prime siciliane, molte delle quali a km zero dell’azienda Borrello, e riscoprire i prodotti della sua infanzia. Alessandro è libero di esprimersi, grazie all’appoggio della famiglia Borrello, che da subito gli da fiducia e affetto. Non si fanno attendere gli attestati di stima e riconoscimento, i premi e l’ingresso nelle guide di settore.