L’epoca degli “onnicompetenti”: l’arte di parlare di tutto senza conoscere nulla…
Viene attribuita a Socrate la frase “So di non sapere”, eppure oggi assistiamo ad un fenomeno dilagante che ormai ha invaso ogni angolo del web (e non solo): l’epidemia degli onnicompetenti.
Che si parli di guerra, medicina, crisi economiche, cambiamenti climatici, sport, o ultime vicende di politiche, sembra che tutti siano diventati esperti di tutto, pronti a dispensare opinioni come se fossero verità assolute. In un’era in cui i social media ci offrono un palcoscenico praticamente illimitato, il numero d’esperti autoproclamati è esploso. Rende perplessi il rapido metamorfismo di coloro chi un giorno parla come se fosse un allenatore calcio, il giorno dopo diventa epidemiologo e il giorno successivo esperto in politica estera! Un talent show senza giuria né premi, in cui il giudizio sembra spettare solo all’eco delle proprie parole. La verità è che la mente umana, a volte, gioca brutti scherzi, come se la scarsa conoscenza si trasformasse in una sorta di superpotere dell’ignoranza: meno sai, più ti senti legittimato a parlare con assoluta sicurezza. Gli esperti veri, invece? Loro sono troppo impegnati a dubitare di sé stessi e a riconoscere la complessità della realtà per mettersi a vangelizzare dal pulpito o comprensibilmente, dal loro punto di vista, preferiscono ignorare il “rumore di fondo” sul web. E così, la cattiva interpretazione diviene realtà, si traveste da competenza, sembrando inattaccabile. Coloro che ne sanno poco ostentano la propria infallibilità e più sono limitate le loro conoscenze, più essi si aggrappano alle proprie idee come fossero dogmi, scovando qua e là pseudo-evidenze che confermano ciò in cui vogliono credere. È la magia del pensiero selettivo: quando vuoi a tutti i costi avere ragione, troverai sempre un modo per dimostrarlo, anche se il resto del mondo ti sta dicendo che ti sbagli. Ma il tuttologo, non vive in solitudine; al contrario, è il prodotto della psicologia delle masse. I social gli danno la possibilità di avere un pubblico selezionato in base all’affinità di pensiero e credenze… Sono proprio i non-esperti che, quando esprimono la propria opinione su un argomento che conoscono poco o nulla, legittimano altri a fare lo stesso. E così, il parere di chi conosce davvero l’argomento viene annegato in un oceano di voci che, pur essendo ignoranti, riescono a fare più rumore.
E allora, in un mondo dove tutti sono esperti di tutto, forse la vera saggezza è capire che non si può sapere proprio tutto. L’ironia è che i più saggi sono proprio quelli che, silenziosamente, osservano questo spettacolo con un sorriso: perché, in fondo, sanno che la vera conoscenza non ha bisogno di urlare per farsi sentire.