Cultura

Le Vie dei Tesori: i Fratelli Napoli raccontano il mito di Uzeta e Galatea

Saranno i pupi dei Fratelli Napoli a raccontare di Uzeta, umile tessitore che divenne paladino, sconfisse i giganti saraceni Ursini che abitavano il castello, e sposò la bella principessa Galatea. È tra le bellissime leggende della città, il giovane paladino mostra il Liotru sullo scudo e sabato sera alle 20,30 (e in replica domenica dalle 11 alle 18) lo mostrerà agli spettatori, grandi e piccoli, nel minuscolo teatrino Dusmet, che già da solo è una scoperta. È la sorpresa di questa penultima settimana delle Vie dei Tesorisabato 26 e domenica 27 ottobre -: Catania e Acireale apriranno luoghi e proporranno esperienze, dopo il forzato stop di sabato scorso per il maltempo. E visto che il teatrino Dusmet è collegato con un passaggio segreto all’ex fabbrica di calzature Ega, perché non approfittare e visitarla durante la giornata di domenica? Ve la racconteranno direttamente gli artigiani del laboratorio della stilista Liliana Cavalli. Ma questo fine settimana c’è veramente tanto da fare: si scopriranno gli attrezzi da lavoro del secolo scorso al Museo etnoantropologico Panascia, nato dalla passione di Arturo Panascia; la collezione di antiquariato e “piccole cose di buon gusto”, strumenti musicali (aerofoni, cordofoni, elettrofoni, idiofoni), cartoline illustrate al femminile, 135 orologi meccanici e antiche sveglie alla Fondazione Kalos; i finimenti e le carrozze del MUSCA, l’ex Istituto per l’Incremento ippico. Sabato si va a Santa Maria di Gesù, tra una Madonna del Gagini e un Trittico di De Saliba. Domenica tocca all’ex Borsa Valori degli anni ’30, oggi Camera di Commercio. Sono aperte sia le Terme dell’Indirizzo che le Terme della Rotonda. Si percorrono saloni e corridoi di Palazzo degli Elefanti, sede istituzionale del Comune; si va all’Istituto Ardizzone Gioeni per entrare nel chiostro neogotico; si percorre il fossato del castello Ursino, e si entra nella misteriosa Cappella Bonajuto; e si festeggia Vincenzo Bellini nel museo multimediale che è dedicato al compositore. Tra le antiche residenze non si devono dimenticare l’amatissimo Palazzo Scuderi Libertini con il suo giardino elevato sulla strada,e l’eleganteterrazza di Palazzo Asmundo di Gisira divenuto albergo di charme.

Alla vicina Acireale si deve dedicare solo la domenica: dalla biblioteca Zelantea con il suo patrimonio di 250 mila incunaboli, manoscritti, edizioni rare; al Museo del Carnevale dove si scopriranno tutti i segreti della Festa; e il Museo sull’Opra dove vi spiegheranno che i pupi di Acireale sono diversi sia dai catanesi (più alti) che dai palermitani (più bassi); invece Palazzo Martino Fiorini è un vero tesoro di affreschi e antichi cimeli di famiglia, con la terrazza che domina tetti e campanili. Al complesso termale del sito archeologico di Santa Venera al Pozzo, i bambini potranno seguire un laboratorio di ceramica.

Tra le ESPERIENZE, è aperto sabato l’Atelier Mendola – casa-museo, studio e laboratorio – che raccoglie le opere del pittore e scultore, poeta e musicista (e sognatore) Carmelo Mendola (1895–1976), e della figlia scultrice Ileana. La casa museo è un progetto visionario a cui aderirono Sciascia, Fo, Corso, Bufalino; la visita è un tuffo nella cultura del secolo scorso. Poi si sale in barca per ammirare il waterfront nero di lava, si andrà a far visita al mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura ha creato un Cartour di impalpabili delicatezze di carta; e si va a lezione per un’ora da Elisa Cucinotta ceramista e arteterapeuta, che ha preparato per i più piccoli strumenti e creta per far nascere ciotole a forma di animale.

Alla vicina ACIREALE  si deve dedicare la domenica, quando apriranno (dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30) la biblioteca Zelantea con il suo patrimonio di 250 mila volumi, incunaboli, manoscritti, edizioni rare; il Museo del Carnevale dove ogni singolo pezzo, maschera, calco, prevede la lunga opera dei maestri; il Museo sull’Opra, vi spiegheranno che proprio i pupi di Acireale sono diversi sia dai catanesi (più alti) che dalle palermitani (più bassi); e Palazzo Martino Fiorini, tra affreschi e antichi cimeli di famiglia, con la terrazza che domina tetti e campanili. Per appassionati ma non solo, il complesso termale e le fornaci del sito archeologico di Santa Venera al Pozzo.

Il festival Le Vie dei Tesori – che ha completato il programma in sedici città e prosegue fino al 3 novembre a Palermo, Catania e Mantova – è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione siciliana. Con Unicredit come main sponsor e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione degli studenti. Con Terre dei Tesori si può andare per cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Curiosità, foto, le schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com.

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