L'Opinione

La nuova tirannide mascherata da democrazia

“La giustizia senza la forza è impotente, ma la forza senza la giustizia è tirannica” ha scritto Blaise Pascal nei suoi Pensieri, per la precisione nel 285, comprendendo che giustizia e forza sono due strumenti che i governi devono sempre saper bilanciare altrimenti questo delicato equilibrio degenera e inevitabilmente la forza diviene bruta, violenza fine a se stessa e si trasforma in una nuova forma di tirannide.
Ma nessuno sembra accorgersene, né un Occidente fagocitato dal proprio stesso declino e incapace di rivestire il suo primario ruolo di garante internazionale, né gli USA ossessivamente protesi verso i loro obiettivi espansionistici ed economici.
Eppure è ancora vivida nella memoria di tutti il ricordo di quello che è accaduto quando la forza è stata privata del tutto della giustizia: Hitler docet così come tutti i massacri compiuti in suo nome.
La giustizia mantiene uno Stato di diritto, garante dei diritti di ogni cittadino senza discriminazioni.
Invece la forza bruta ha preso il sopravvento in tutta la sua violenza e ferocia e i governi ne hanno fatto l’unico mezzo per risolvere le controversie.
Sventolando alta la bandiera dei principi liberali e democratici, hanno imboccato la strada dell’autoritarismo per imporre la propria volontà al di sopra dei diritti umani.
L’ultimo attacco di Israele alla scuola di Al-Tabin ne è una impietosa conferma.
Ennesimo barbaro attacco giustificato da Tel Aviv come necessario in quanto la scuola nascondeva un covo di Hamas, ma in realtà sono stati uccisi senza alcuna pietà bambini, donne e uomini in preghiera.
E adesso non restano altro che il pianto struggente di chi si è salvato e questi informi ammassi di macerie e di corpi senza nome.
Quest’uso arrogante della forza conduce alla morte di ogni principio democratico e sprofonda nel baratro della prepotenza politica in spregio dei diritti altrui.
Un uso tollerato da un Occidente che ipocritamente denuncia a parole le continue violazioni a Gaza dei diritti umani, ma che concretamente non ha emesso alcun provvedimento sanzionatorio, così come dagli Usa. Biden si è mostrato preoccupato,
ma continua a garantire il suo sostegno a Israele con armi e miliardi di dollari.Contradditoria ipocrisia di governi dichiaratamente democratici che hanno invece innalzato su un podio la forza bruta e hanno inevitabilmente fatto a pezzi la giustizia in ogni sua forma in nome di interessi politici e finanziari che esigono cieca obbedienza.
Questa è la nuova prassi delle moderne e liberali forme di governo, accettata come necessaria e pertanto legittimata.
È evidente in tutta la sua drammaticità politica nella guerra senza fine tra Ucraina e Russia, sostenuta da più di due anni dai governi occidentali che l’hanno avallata travestendola da “diritto legittimo all’autodifesa” e l’hanno alimentata con l’invio sempre più massiccio di armi. Portatori di questa nuova ideologia improntata alla violenza e non più al dialogo, hanno permesso che il nuovo Parlamento europeo a Luglio, votasse una risoluzione che ha eliminato qualunque tipo di limitazione delle armi occidentali in territorio russo.
In questo clima tossico, l’Ucraina ha sfondato il confine russo per molti chilometri fino a raggiungere la regione di Kursk.
Un’avanzata con carri armati, soldati e missili che ha provocato 5 morti tra i civili e l’evacuazione di migliaia di persone e che non ha niente a che vedere con una reale azione difensiva, così come è stata ipocritamente definita dall’UE.
In nome della indiscussa gloria della forza bruta si rischia di oltrepassare la sottile linea che separa questa legittima resistenza di difesa dell’Ucraina da una guerra vera e propria tra due stati che, inevitabilmente, trascinerà nella sua brutalità tutti i governi occidentali.
Anche l’Italia, nonostante il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani si affanni per rassicurarci, sostenendo a ogni intervista televisiva che “noi non siamo in guerra con la Russia e che le armi che inviamo non devono essere utilizzate in territorio russo”.
Parole che si perdono nei documenti secretati degli invii di armi italiane ma soprattutto si dissolvono in questi venti di guerra ingrossati da un Occidente ipocrita, allegro pappagallo degli USA, che ha purtroppo perso di vista il valore
indiscusso della democrazia, l’importanza della giustizia e quindi del diritto come volontà di riconoscere e di rispettare i diritti politici, sociali e umani di tutti.
Un Occidente che, invece, ha santificato questa forza bruta in ogni guerra che ha avallato, in ogni atto di terrorismo che ha giustificato e in ogni morte innocente che non ha condannato.
Solamente un sistema di diritto che tenga conto non solo dell’articolo 11 della nostra Costituzione ma anche della Carta dell’Onu, potrà condurre verso una risoluzione di pace, non certo l’uso arbitrario e autoritario della forza.
La forza senza giustizia è tirannica, ha scritto Pascal. E noi tutti come popolo ne stiamo subendo le conseguenze.
Rifiutiamo con sdegno l’orrore di tutte le guerre che si stanno combattendo, la vergogna dei civili che muoiono ogni giorno, ma i nostri “amati” politici, i nostri presunti rappresentanti, non ascoltano, continuano a inviare armi e a sostenere questa follia della forza senza giustizia.
Questo loro disinteresse per la nostra volontà, purtroppo è l’indicatore di una realtà molto più preoccupante:
La democrazia non esiste più, è solo una maschera per una nuova tirannide.

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