Storie di Sicilia

La chiesa della Nunziatella primo insediamento di Misterbianco

Il sito di contrada Nunziatella ricorre spessissimo nelle cronache storiche che vi datano al III secolo d.C. la presenza di un Pago dedicato a Bacco per la diffusa coltivazione di vitigni in quella zona, ed il cui primo insediamento viene ricondotto ad un Pakis greco all’epoca in cui il sito apparteneva al territorio di Aitna-Inessa l’odierna Motta Santa Anastasia, e di cui abbiamo dato notizia in altri lavori. in epoca successiva la chiesa di San Giovanni Gerosolimitano prende il nome di chiesa di “Santa Maria della Nunciata”. In quella stessa contrada di Mezzocampo, nel XVII secolo venne ritrovata una stele (cippo di confine romano) che, secondo alcuni storici, segnava i confini tra Catania e l’antica città di Etna-Inessa, o, nel dubbio sollevato dallo stesso Carrera, tra il territorio di Catina e la parte del territorio di Catina annesso all’Ager Publicus romano e la cui pietra di confine si trova, oggi, nel cortile del Castello Ursino di Catania.
Davanti ai resti della Chiesa della Nunziatella il Roccaforte nel XVIII secolo trovò vari reperti greci e romani, tra cui il famoso Cippo Consularis oggi collocato nel cortile interno del Castello Ursino di Catania. Da una notizia pubblicata sulla rivista Siculorum Gymnasium, anno 1961, vol. XIV, p. 194, apprendiamo che lo stesso cippo: “Al fine di segnare i confini della proprietà fondiaria di un certo Vibio Severo, coincidente con l’attuale trazzera contigua alla chiesetta di S. Maria Dell’Annuziata, oggi rovinata, a circa Km. Quattro da Catania sulla via per Misterbianco, all’uopo sin utilizzò un precedente cippo [—].”
Il sito della chiesa della Nunziatella in contrada Mezzocampo, oggi appartenente al territorio di Misterbianco è stata sempre ed univocamente individuata dalle decine di storici che hanno descritto vicende legate a quei luoghi per l’essere quel luogo associato al Monte Cardillo, venendo collocata alle sue falde; in particolare gli storici, nel riferire episodi legati a tale sito, hanno messo sempre in evidenza come tra il XII ed il XV secolo, la dove oggi sono i resti della chiesa della Nunziatella, fosse presente la chiesa di San Giovanni Gerosolimitano dove nel giugno del 1337 spirò il re di Sicilia Federico III. Attorno alla allora funzionante chiesa della Nunziatella nel 1669, dopo la tremenda eruzione che seppellì monasteri, chiese, contrade e casali si insediarono quella parte di sfollati a causa dell’eruzione che poi fondarono successivamente Misterbianco. Delle prime fasi di vita di quegli sfollati attorno alla chiesa della Nunziatella, abbiamo avuto la possibilità di avere notizie certe grazie alla cronaca redatta da un eminentissimo e documentatissimo religioso misterbianchese, il sacerdote Antonino Bruno Licciardello di cui riportiamo integralmente il testo. (1) “La più parte [delle famiglie] si posero alle falde del monte Cardillo, avendo Mezzo Campo dalla parte nord, e tutti erano spettatori infelici di quella lava, che a guisa dell’onde d’un mar tempestoso ruotando per quelle contrade proseguiva a distruggere le loro ubertose possessioni. Intanto eglino divisi in tre colonie, vedendo interamente distrutta la loro patria con alquante terre intorno, e che il fuoco non cessava dal devastare i loro terreni; siccome nei flagelli di Dio è l’unico conforto la religione, per organo del clero e dei magistrati dirigono preghiere all’illustrissimo Monsignor Michelangelo Bonadies Vescovo allora di Catania, affinché accordi loro di potere amministrare i SS. Sacramenti in una piccola cappella della SS. Annunziata sin dall’ora forse nel territorio di Misterbianco all’est di Mezzo Campo. (Questa cappella fu rizzata pria del fuoco sotto il titolo di Maria SS. Annunziata, che dicevano con termine diminuitivo Nunziatella, il quale tutt’ora si conserva, e quella contrada dicesi Nunziatella). Il Vescovo accordò questa grazia, ed il 29 aprile di detto anno 1669 fra gli altri Sacramenti che si amministrarono si celebrò uno sponsalizio dal che si vede quanto fosse pura la loro fede, e rilevasi anche la sollecitudine con cui conservarono il sacro deposito dei vari oggetti, che portarono dalle famiglie sottratte, e la gelosa cura con cui li custodirono.( I contraenti sposi furono Francesco Santagati figlio di Andrea e di Maria Santonocito vedova di Matteo Scuderi e Vincenza Surito figlia di Erasimo e di Agata Leucatia, spsati dal Cappellano-Sacerdote Domenico Scordo, come si rileva dal libro de’ matrimoni dell’anno 1669). Oh siano eternamenti benedetti per la viva fede, che mostrarono dopo l’incendio dell’Etna, quando ancora non aveano tetti in cui si avessero potuto ricoverare, ad altro non pensarono che alla sola religione! Ma voglia il cielo che noi posteri, e loro tardi nepoti calchiamo le loro pedate e seguiamo le loro massime, custodendo pura e incontaminata la cattolica fede, unico sostegno di ogni buona società; giacchè senza di essa non vi può essere alcun vero progresso. […] Oggi è demolita e ciò da circa 15 anni [dal 1853] in qua. I nostri antichi vi solennizzavano la festività di Maria, ma nato un disgusto coi Catanesi sospesero i Misterbianchesi detta solennità dietro un grosso attacco co’ medesimi.”

Bibliografia

Antonino Bruno Licciardello – Viaggio agli avanzi rimasti dell’antica comune di Misterbianco – Stamperia Bellini della vedova Malerba Cosentino – Catania 1868 – pp. 27-29

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