Cultura

Karl Popper… e i suoi nemici

Il 17 settembre 1994 si spegneva a Londra il filosofo Karl Raimund Popper che è stato autore di importantissime opere di filosofia della scienza come Logica della scoperta scientifica e Congetture e confutazioni e opere di filosofia politica come Miseria dello storicismo e La società aperta e i suoi nemici. È noto anche per le sue severe critiche alla televisione contenute in celebre saggio intitolato Cattiva maestra televisione.

Popper era nato a Vienna in una famiglia ebraica nel 1902. Approfondì gli studi filosofici e scientifici. Entrò in contatto con Albert Einstein e frequentò per un certo periodo il circolo dei neopositivisti viennesi (Carnap, Schlick, Waismann, Neurath). A queste riunioni partecipavano anche il filosofo Ludwig Wittgenstein e il logico matematico Kurt Gödel. Nel 1934 Popper pubblicò Logica della ricerca scientifica, prima edizione di quella che sarebbe diventata Logica della scoperta scientifica in cui ha sviluppato il principio di falsificabilità delle teorie scientifiche e, allo stesso tempo, ha gettato le basi di una forma di razionalismo critico.

Secondo il filosofo, l’avanzamento scientifico avviene solo quando si scoprono gli errori all’interno di una teoria. Il fatto che smentisce una teoria è la molla che spinge ad una nuova elaborazione di pensiero. Tutte le teorie sono verosimili e falsificabili. Popper scriveva: “Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.”.

Nello stesso periodo in cui si dedicava alla filosofia della scienza, Popper strinse amicizia con l’economista Friedrich von Hayek, che lo allontanò definitivamente dallo scientismo, dallo storicismo e dal socialismo. Questo economista insieme a Ludwig von Mises sono considerati i principali esponenti della scuola economica liberale austriaca. Sono sostenitori dell’individualismo e del libero mercato e sono contrari a qualsiasi forma di pianificazione economica. Va ricordato che tra il 1918 e il 1934, il comune di Vienna fu governato da una giunta del Partito Socialdemocratico Austriaco (la cd. Vienna Rossa) che lanciò un gigantesco piano di edilizia residenziale. Furono costruiti 60.000 alloggi che hanno accolto 200.000 persone. Popper fu iscritto per un certo periodo a questo partito che si ispirava all’austromarxismo.

Nel 1936 uno studente assassinò con un colpo di pistola Moritz Schlick, il principale animatore del circolo di Vienna. È considerato il fondatore del neopositivismo. Poiché molti membri del circolo erano ebrei, i giornali lanciarono una campagna anti-semita. Anche Schlick fu additato come ebreo nonostante provenisse da una famiglia tedesca molto nazionalista. Questi eventi causarono la fine del circolo e determinarono la fuga dei suoi membri dall’Austria. Popper, ad esempio, si trasferì in Nuova Zelanda.

Fu proprio durante il suo soggiorno in questo piccolo stato che Popper scrisse i due volumi de La Società aperta e i suoi nemici che fu pubblicata nel 1945 in Inghilterra grazie all’aiuto determinante di Hayek. In quest’opera il filosofo attaccò Platone che considerava la base teorica di tutti i totalitarismi e della società chiusa e pietrificata. Nella sua prospettiva il filosofo ateniese è un eugenista razzista contrario alla democrazia, alla libertà di pensiero, alla critica e ad ogni libertà individuale ed economica.

Secondo Popper tutta la filosofia politica prende le mosse dalla domanda: “Chi deve comandare?”. E nel corso della storia, i vari pensatori hanno individuato categorie ristrette di individui che in modo assoluto debbano reggere le sorti del governo di uno stato.

Questa impostazione, a suo dire, è assolutamente errata. La vera domanda da porre è: “Come controllare chi comanda? Come evitare che governanti incompetenti facciano molto danno?”.

Il filosofo muove dalla tesi che la conoscenza umana sia fallibile e piena di errori. Un sistema politico deve prendere atto dei limiti della ragione umana e ammettere la libera discussione e la riserva di fallibilità. L’unico sistema in grado di garantire ciò è la democrazia che permette la libera discussione e la continua revisione delle norme e delle politiche adottate. Le elezioni sono uno strumento con cui i cittadini esprimono un giudizio sui loro governanti e scelgono quelli che dovrebbero essere i politici più capaci.

Al contrario, l’impostazione di Platone si fonda sull’infallibilità dei Re-filosofi e della loro sapienza. Sono questi sapienti che pretendono di controllare tutta la società e di impedire qualsiasi forma di cambiamento imponendo una rigida suddivisione di ruoli e di caste. Nella Polis di Platone, il sapere è rigidamente stabilito dai re-filosofi, l’arte è controllata e determinata una volta per tutte. Non è assolutamente gradita la satira o la ridicolizzazione della classe dei governanti.

Il secondo volume de La Società aperta e i suoi nemici è una serrata critica della filosofia di Hegel e di Marx. Popper vede in Hegel l’inventore della teofania dello stato prussiano e quindi l’antenato del nazionalsocialismo e contesta radicalmente l’idea che la storia abbia delle leggi certe e definitive che permettano di predeterminare tutte le tappe future dell’Umanità. Il filosofo rigetta sia la filosofia della storia hegeliana sia quella marxista, riducendo i due a “cattivi profeti”. Secondo Popper, i peggiori governanti sono gli utopisti perché pretendono di avere scoperto le leggi definitive di funzionamento del mondo fisico e biologico e conseguentemente di avere determinato quelle che permettono di realizzare un’utopia o una forma di millenarismo spesso ricorrendo all’uso della violenza e della rivoluzione. In questa parte, si sente forte il debito di Popper nei confronti di Hayek che aveva svolto argomentazioni simili contro lo storicismo, contro il positivismo e lo scientismo.

Ne La società aperta e i suoi nemici Popper ricorda che: “La società aperta è aperta a più valori, a più visioni del mondo filosofiche e a più fedi religiose, ad una molteplicità di proposte per la soluzione di problemi concreti e alla maggior quantità di critica. La società aperta è aperta al maggior numero possibile di idee e ideali differenti, e magari contrastanti. Ma, pena la sua autodissoluzione, non di tutti: la società aperta è chiusa solo agli intolleranti”. Questo è uno dei passaggi in cui si ha un’esposizione del cd. paradosso della tolleranza.

Soprattutto dopo la seconda Guerra Mondiale, Popper ha condotto una serrata critica contro il socialismo e il marxismo ribadendo l’impossibilità di conoscere in modo assoluto le leggi di funzionamento della storia e dell’economia. Ha rifiutato la psicanalisi di Freud perché non rispetta il principio di falsificazione. E negli ultimi anni di vita ha svolto una serrata e durissima critica della televisione (Cattiva maestra televisione).

Infine, va sottolineato che il filosofo era un uomo dai molteplici interessi. Si è interessato di neurofisiologia insieme a John Eccles con cui pubblicò “L’Io e il suo cervello”. Ha composto anche musica in quanto sapeva suonare abbastanza bene il pianoforte e l’organo.

In questi ultimi giorni solo Il Corriere della sera, Avvenire e l’Istituto Bruno Leonihanno dedicato uno spazio all’anniversario della morte di Karl Popper. La grande cultura accademica, le obbedienze massoniche, i giornali economici inspiegabilmente tacciono… Eppure i sostenitori della tolleranza e del libero pensiero dovrebbero almeno, per semplice rispetto, dedicare almeno qualche rigo al ricordo di un grande intellettuale del XX secolo che ha sostenuto la libertà, la tolleranza, la razionalità critica, la democrazia e la società aperta.

Articoli correlati

Back to top button