Arte

“Italians do it better”: premiata la migliore fotografia

In che cosa gli italiani lo fanno meglio? Questo è il titolo ironico e accattivante del concorso fotografico nazionale “Italians do it better” bandito dall’Associazione catanese amatori fotografia, che si è concluso il 31 gennaio decretando il vincitore questa settimana.

Inviare le fotografie inerenti al tema non deve essere stato facile per i partecipanti perché, come aveva puntualizzato il critico e storico della fotografia Pippo Pappalardo, “Gli italiani lo fanno meglio rispetto a chi? E in che cosa consiste il “meglio”? … “Meglio” sta tra l’ottimo ed il buono; quindi dentro un equilibrio che, proprio perché tale, cambia in continuazione – spiega Pappalardo – il miglior modo di penetrare nell’avventura-contest è obbedire al nostro intuito, alla nostra ispirazione, al nostro cervello, al nostro cuore, al nostro occhio (cit. Herny Cartier Bresson).

E veniamo quindi ai primi tre classificati vincitori del concorso.

Il primo classificato è Cristofoto Berritta, di Valguarnera, 70 anni, titolo: “Espressività multiuso”, che si aggiudica anche il “Premio del Critico”.

Secondo classificato è Massimo Malgioglio, Catania, 56 anni titolo: “La Vespa e la Vespucci”.

Terza classificata è Rosalia Cuccia, Catania, 64 anni titolo: “L’eleganza della semplicità”. 

“Il quesito che si erano posti i soci Acaffini per la loro rituale sfida-esercitazione fotografica (la prima del 2023) non era dei più facili, anzi, appariva assai impegnativo sotto il profilo della sua individuazione, e comportava un necessario carico di perspicace ironia – commenta Pappalardo– Si trattava, infatti, di rispondere “in che cosa gli Italiani fossero più bravi”. Le risposte visive dei soci sono arrivate ma nessuna oggettivamente ha chiarito che cosa gli Italiani fanno meglio. I sorrisini erano sulle labbra di tutti”.

“Le rappresentazioni, e quindi le risposte, convergevano sui motivi di orgoglio per la nostra italianità: siamo bravi a parlare con i gesti? – si chiede Papparlardo – Sì è vero. Siamo orgogliosi della nostra alimentazione e lo dimostriamo? Si, è vero. Siamo fieri della nostra eleganza, della nostra capacità a raccontare e cantare la passione, il paesaggio, la bellezza, la storia, il tempo libero, le tradizioni? Sì, è vero!”

Le fotografie, giunte alla giuria che le ha selezionate, sono state scattate con supporti diversi, ma all’occhio del professionista non è sfuggito che quelle che hanno meritato i primi tre posti in classifica sono state scattate con macchine fotografiche professionali.

La serata è stata è stata condotta con molta enfasi da Cosimo Di Guardo e da Mary Indelicato. Al critico e storico della fotografia Pippo Pappalardo è stata affidata la critica autorevole delle tre prime tre foto classificate. 

“La foto vincitrice di Cristoforo Berritta sintetizza in un esplicito, concreto ritratto, un momento liberatorio di sberleffo e di respingimento di ogni contrarietà. La mimica (i pugni e le corna delle mani) ci appaiono delle innocenti – per quanto esplicite – manifestazioni di contestazione, – commenta il critico Pappalardo – tipiche di una certa italianità che si affida alla potenza della superstizione piuttosto che a quelle del dialogo.

Mentre Massimo Malgioglio, in una distesa panoramica ha scritto l’orgoglio tutto italico per la nostra capacità inventiva e stilistica (la Vespa) messa
in rapporto con la nostra cantieristica navale e, ancor più, con la splendida leggerezza della Nave Vespucci.

Eleganza e semplicità come tratti di cultura italiani, esaltati nell’essenziale fotogramma di Rosalia Cuccia laddove due scarpe ben disegnate, rosso squillante, – conclude Pappalardo – esaltano due semplici piedi femminili: un capo di abbigliamento che si risolve in un capitolo di storia della moda”.

Secondo il presidente Acaf Pippo Sergi “La giuria è stata affidata a tutta la gruppo dei soci Acaf che in intransigente determinazione ha saputo discriminare e scegliere, dimostrando che la lettura dell’immagine, prima del suo giudizio, è propedeutica ad ogni verità fotografica”.

Conclude uno dei soci fondatori Acaf Salvo Canuti: “La principale caratteristica del nostro contest è la lettura critica di tutte le foto. In questa circostanza abbiamo sperimentato una lettura/commento fatta dai presenti, sicuramente persone avvezze alla analisi di immagini”.

I tre premiati hanno ricevuto libri fotografici: due offerti dall’Acaf e uno dal critico fotografico Pappalardo.

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