
I detti popolari spesso vanno a perdersi con il trascorrere del tempo e ancor più di frequente, di loro ne rimane solo una impronta o un motto senza la possibilità di conoscerne le origini.
Ad esempio la peggiore di tutte le trasformazioni è capitata a sua maestà il Lupo. Quando ci sentiamo augurare “in bocca al lupo”, si è ormai portati a rispondere con un “crepi”.
Ma è invece doveroso sfatare il mito del lupo che deve morire perché ha “ucciso la nonna di cappuccetto rosso e stava per uccidere anche lei” .
Siamo stati cresciuti a via di spauracchi!
I lupi cattivi, l’uomo nero che esce dall’armadio, il mostriciattolo sotto il letto, l’angioletto che se passa ti lascia paralizzato a vita con la bocca aperta…. Insomma non possiamo lamentarci.
E adesso le ataviche paure le stanno scatenando tutte sul lupo… ma solo perché gli altri protagonisti del terrore genitoriale, non sono facilmente reperibili. Altrimenti ce ne sarebbe anche per loro.
Il lupo ha una grande capacità di sopravvivenza e un ottima intelligenza che usa anche nel tentativo di sistemare i propri cuccioli lontani da qualsiasi pericolo, prendendoli con la bocca e mettendoli in posti più sicuri. “In bocca al Lupo” è il migliore degli auspici che con lo scorrere del tempo è stato sminuito con la sacrilega risposta “crepi il lupo”.
Non dimentichiamo che Romolo e Remo sono stati salvati da una Lupa e solo grazie a lei Roma esiste così come ha potuto esistere il suo fondatore vissuto da RE!
Quindi se qualcuno vi augurasse un sano e importante “In bocca al Lupo” adesso che ne conoscete il significato non rispondete più con l’augurio che il Lupo muoia… perché a quel punto a morire sarebbe la speranza che a voi le cose possano andare bene.
Infine, forse è anche arrivato il momento che l’uomo ristabilisca i diritti delle altre creature come ad esempio evitare di possedere i boschi e lasciarvi i lupi… Cappuccetto rosso farà una sana passeggiata in riva al mare.