Un libro da raccontare

Il terzo romanzo dell’autrice catanese Pinella Gambino

Ci sono passioni che ci accompagnano da sempre ma che, spesso, il corso della vita, costringe a trascurare un po’. È quello che è successo a Pinella Gambino, insegnante catanese, oggi in pensione, che della scrittura ha fatto la sua compagna di vita, sin da bambina, ma i cui scritti sono stati a lungo tra quaderni privati e cassetti fino a quando ha deciso, finalmente, di condividerli con gli altri. Ed è così che dodici anni fa, Pinella Gambino ha vinto le ritrosie, diventando poeta e scrittrice prolifica fino a dare alle stampe – dopo alcune sillogi di poesia e racconti brevi – , il suo terzo romanzo dal titolo Nel silenzio di Margherita (Il Convivio edizioni).
Una storia intensa, in cui si incrociano, a distanza di anni, i destini di due donne, legati da un sentimento forte come l’amore. «L’amore guida da sempre la mia ispirazione e la mia scrittura. Amo raccontare i sentimenti, i legami, le affinità tra gli animi sensibili», spiega la scrittrice che in questo suo terzo romanzo ripercorre, attraverso le confessioni ritrovate in un diario segreto la storia dell’amore tra Margherita e un sacerdote, scoperta tanti anni dopo dalla nipote Giulia che dalle parole e i tormenti vissuti dalla zia è spinta a intraprendere una riflessione profonda sulla propria relazione con il suo Leonardo.
Sulla scia dei sentimenti si snoda tutta la scrittura di Pinella Gambino che nel 2020 ha pubblicato La stagione dei merletti e nel 2019 La donna di seta.
«I tre romanzi sono sempre basati sull’amore, le relazioni e le passioni – spiega l’autrice – . Sono sempre storie che mescolano sentimenti e storia di Sicilia e che si svolgono tra palazzi nobiliari, leggende, misteri, misticismo, magia e tanta cultura e tradizione. C’è tanto di me, della mia famiglia di origine e dei miei cari perché, anche se non sono di certo storie autobiografiche, non posso fare a meno di mettere me stessa nei miei scritti». E di fatti, se in Sofia de La donna di seta, Pinella Gambino ammette di aver trasferito davvero tanto del proprio sentire e sguardo sul mondo, le altre protagoniste – Perla de La stagione dei Merletti e Giulia di Il silenzio di Margherita – sono anche il risultato di esperienze e storie che negli anni ha conosciuto, raccolto e introiettato. «Credo che in questi tre romanzi ci sia davvero una rappresentazione variegata dell’animo umano e soprattutto di quello femminile». Ci sono donne che gioiscono, soffrono e lottano. Donne che vivono, insomma, nel nome e nel segno dell’amore e della passione, ovvero, per usare le parole del libro di “battiti indefinibili del cuore solo a sentirti arrivare, alle mani che si protendono già consapevoli del dono, al bisogno di respirare la stessa aria e ai giorni che diventano attesa”.
Un caleidoscopio di sentimenti, sentiti, vissuti, sognati e ascoltati durante un’esistenza e che ora Pinella Gambino ha finalmente deciso di mettere nero su bianco cercando di rendere omaggio alla se stessa bambina di 11 anni che aveva scritto un primo romanzo – cui aveva dato persino il titolo Il piccolo fuggiasco – andato perduto durante un trasloco. «Ho voglia di rispettare il desiderio di quella bambina che scriveva sempre e che negli anni ha messo da parte quella passione – racconta – . Non rimpiango nulla, perché l’ho fatto per seguire il mio lavoro e la mia splendida famiglia, ma ora ho riconquistato la voglia di esprimermi tra poesie e racconti. All’inizio, una decina d’anni fa, ho puntato soprattutto sui versi e poi, complice anche la mia esperienza di insegnante, ho scritto storie per ragazzi come La storia di Martino e il racconto sul bullismo Rotolina. Poi, però, la voglia di raccontare sentimenti, amore e passione ha preso il sopravvento e i tre romanzi si sono susseguiti come un’onda inarrestabile». Un’onda di ispirazione che non accenna a placarsi, tanto che Pinella Gambino è già al lavoro sul suo quarto romanzo. «Sarà sempre ricco di Sicilia, misticismo e sentimenti e, probabilmente, si svolgerà in un monastero».

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