Il siciliano entra nelle scuole con il progetto “Canti e Cunti”
«Curri curri picciridda stai luntanu dalla mala stidda». La voce è quella di un’icona della sicilianità come Puccio Castrogiovanni ma le parole, ispirate all’eroina siciliana per eccellenza, sono quelle dei ragazzi della 2a F dell’I.O.S. Musco di Catania. Sono state proprio le note del brano inedito “La Ballata di Gammazita” a suggellare l’atmosfera di festa che ha contraddistinto il concerto “Canti e Cunti” svoltosi ieri sera presso l’istituto catanese. L’esibizione ha infatti rappresentato il momento conclusivo dell’omonimo progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e musicale siciliano promosso dall’I.O.S. “Musco” in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea e sostenuto dall’ Assessorato regionale all’istruzione con il bando “Non solo Mizzica – Il siciliano, la lingua di un popolo”, che ha coinvolto undici scuole partner della provincia etnea in diversi workshop, incontri, lezioni studio ed esibizioni musicali.
Protagonista della serata è stato l’ensemble orchestrale dell’I.O.S. Musco che ha condiviso il palco con alcuni degli artisti più rappresentativi della tradizione musicale siciliana come Eleonora Bordonaro, i Lautari e Lello Analfino. Il concerto ha infatti visto i giovani componenti dell’orchestra diretta dal M° Daniele Zappalà destreggiarsi con piglio sicuro tra la world music della band capitanata da Castrogiovanni in brani come “La Cifalota” e “Ballata di Cicciu patata”, e il romanticismo della struggente “Cocciu d’amuri” di Analfino, passando per il tributo corale a Domenico Modugno con la sua “Malarazza”.
Spazio anche alle performance soliste degli artisti, dalla prova vocale di Eleonora Bordonaro con “Tri Tri Tri” e “Ucch’i l’arma”, all’esibizione di Lello Analfino con “90200” e “Luna” fino ai classici dei Lautari come “Fora tempu” e “Sarva la pezza”. Una celebrazione della sicilianità a tutto tondo che ha dato risalto anche al valore delle danze tradizionali con il ritmo contagioso delle tarantelle dei Pizzifolk, gruppo composto da docenti e alunni dell’IC Pizzigoni-Carducci di Catania, che hanno animato il pubblico in apertura del concerto. La conduzione della serata è stata affidata a Salvo La Rosa, uno dei volti più riconoscibili della sicilianità nel mondo dello spettacolo: «Molto spesso – ha commentato il presentatore – dimentichiamo le nobili origini del siciliano con poeti come Cielo d’Alcamo e Jacopo da Lentini alla corte di Federico II. Anche per questo motivo dobbiamo impegnarci a diffondere questo nostro patrimonio linguistico che potrebbe diventare materia di insegnamento nelle scuole».