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Ponte sullo Stretto indispensabile, Morelli: «Polo logistico più importante d’Europa»

Rimangono irremovibili la Sicilia e la Calabria. Le regioni dello Stretto soffrono la condizione di “periferia d’Europa“, troppo stretta per protrarsi ancora ad oltranza. Entrambe le regioni puntano a svolgere un ruolo centrale nell’area del Mediterraneo, e non vogliono più rappresentare il fanalino di coda. Il Ponte sullo Stretto di Messina è una infrastruttura irrinunciabile. È quanto è emerso nel corso dell’incontro, svoltosi a Messina nel pomeriggio di oggi. Teatro del meeting la sede del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS). A prendere parte al dibattito il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, il presidente ff della Regione Calabria Antonino Spirlì, gli assessori regionali alle Infrastrutture di Sicilia e Calabria, Marco Falcone e Mimma Catalfamo.

«Ulisse» – così il Governatore siciliano ha ribattezzato il Ponte – è al centro di un «dibattito» ormai «ultrasecolare» ed attende unicamente il nulla osta all’avvio dei cantieri. «Durante l’incontro che abbiamo avuto con il presidente di Webuild, Pietro Salini, lo abbiamo ribadito: se servirà – ha detto Musumecisiamo pronti anche a finanziarlo parzialmente. Ma la telenovela del Ponte deve finire!».

Sul punto anche il viceministro Morelli, che ha manifestato la sua solidarietà: «Raccolgo, oggi, il testimone che mi consegnano due regioni che manifestano la loro grandissima determinazione nel realizzare un’opera che personalmente ritengo fondamentale per lo sviluppo del Paese. Se all’interno del Pnrr questa struttura non ha potuto trovare spazio, – ha detto – è ora necessario individuare una soluzione alternativa, in una fase in cui Governo e Parlamento stanno immaginando le infrastrutture di respiro europeo del prossimo decennio. E, da milanese, – ha aggiunto – dico che sarebbe assurdo non pensare a collegare quello che sarà il polo logistico più importante d’Europa».

Il ferro si batte quando è caldo ed allora il presidente Musumeci ha spiegato: «Siamo convinti che ogni altra perdita di tempo sarebbe imperdonabile. C’è il progetto, si risolva il contenzioso, si parta. Ci sono sono tutte le condizioni – ha ribadito il Governatore della Siciliaper poter porre in termini perentori la realizzazione di “Ulisse“. Reclamiamo a gran voce il nostro ruolo di piattaforma nel Mediterraneo».

Non lascia spazio a repliche il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì: «Noi non stiamo chiedendo per cortesia ma pretendiamo che Roma si assuma le proprie responsabilità. Il Ponte è il necessario collegamento perché due territori che oggi non hanno continuità possano finalmente avere la loro naturale funzione di porta d’Europa». Il polo Sicilia e Calabria s’impone e fa arrivare al Governo centrale l’unanime monito: “ora o mai più”.

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