Il musical Dracula, una novità nel panorama teatrale siciliano
Il musical Dracula prodotto da Poetica Produzioni è una vera e propria novità per il teatro siciliano. Un esperimento audace ma riuscito in un panorama che di cose nuova ne ha offerto e ne offre veramente poche. La scommessa è dunque vinta: l’emozione corre all’interno di un labirinto di sangue e violenza, terrore e orrore, ma anche amore e redenzione. Durante la rappresentazione, la sala si trasforma in realtà gotica, in un caleidoscopio di emozioni, offrendo al pubblico il contatto diretto e immersivo in un modo oscuro e misterioso. La regia di Alessandro Incognito ha la capacità di rappresentare in maniera mirabile i personaggi del romanzo di Bram Stoker, anche attraverso la magistrale lettura cinematografica di Francis Ford Coppola. Un percorso realistico ed efficace che parte dalla strade della vecchia Londra fino alle misteriose montagne della Transilvania, dove si erge cupo e solitario il castello di Dracula. Incognito cura i dettagli con meticolosità aiutato dagli “impeccabili” costumi d Rosy Bellamia mentre le musiche di Franco Lazzaro, che accompagnano le coreografie di Erika Spagnolo, completano la tetra atmosfera dello spettacolo. Bravissimi i protagonisti, Carmelo Gerbaro/Dracula e Laura Sfilio/Mina Murray, che riescono a rappresentare in maniera perfetta il binomio trainante della narrazione: amore e dannazione. Non meno bravi gli altri attori che svolgono degnamente il ruolo di coprotagonisti in un crescendo di azioni, emozioni e colpi di scena: Silvio Sciarratta/Jonathan Harker, Alessandro Chiaramonte/Jack Seward, Daniel J. Sapio/Van Helsing. . Agghiaccianti i “vampiri” che, scaturendo da sepolcri sparsi nella sala, si agirano tra pubblico con le loro zanne e i loro demoniaci balletti. Una spirale di sangue e orrore che lentamente imbocca il dolce declivio dell’amore, una trama scorrevole e fluida che conduce ad un finale che riscatta il protagonista dal male perpetrato nel corso dei secoli e segna i trionfo del bene. Dracula, dunque, si trasforma da ombra oscura e terrificante a simbolo di redenzione raggiunta con l’estremo sacrificio. Il pentimento che raggiunge la sua completezza donando la vita. Uno spettacolo adatto non solo agli amanti del genere ma che porta un messaggio universale adatto a tutti coloro che seguono e amano il teatro. Erano anni che nel nostro panorama teatrale non si assisteva a qualcosa di nuovo, di geniale, di coraggioso e, perché no?, di bello.