Il mistero dei Guerrieri di Riace. L’ipotesi “siciliana” di Anselmo Madeddu

In tutte le librerie, dal 25 marzo 2025, Il mistero dei Guerrieri di Riace. L’ipotesi “siciliana” di Anselmo Madeddu. Un saggio avvincente e scrupolosamente dettagliato il cui tema non smette di suscitare curiosità. La prefazione è di Luigi Malnati, l’introduzione di Rosalba Panvini. Il volume, inoltre, è arricchito dai contributi scientifici di: R. Cirrincione, C. Monaco, R. Punturo, C. Vaccaro. Il prossimo 28 marzo sarà presentatoal Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, ore 18, modera Laura Valvo.
La Sinossi. Cosa è successo a Riace nell’agosto del ’72? Esiste davvero il “terzo Bronzo”? E che fine avrebbe fatto? Perché non si è trovata alcuna traccia della nave con cui affondarono? E, soprattutto, perché l’archeologo Ross Holloway scrisse che furono trovati in acque siciliane e poi nascosti a Riace? L’unica cosa certa è che quei due Bronzi sono diventati uno dei più grandi enigmi archeologici di sempre! Chi erano? Da dove venivano? Come finirono lì? Mille domande, cento ipotesi, ma ancora nessuna certezza. è da qui che parte un’indagine minuziosa che, incrociando dati archeologici e scientifici con fonti storiche, mette insieme un mosaico indiziario, imponente per numero di elementi e concordanza di dati. Un’indagine che, attraverso un originale algoritmo basato su tutte le evidenze archeometriche di cui oggi disponiamo, chiude il cerchio su quella che appare l’unica ipotesi in linea coi “punti fermi” della ricerca. Un’ipotesi che ci porta alla Sicilia dei Dinomenidi e a un’opera legata ai suoi ecisti, alla vittoria d’Imera (480 a.C.) e al sacco di Siracusa (212 a.C.). è qui la chiave del mistero dei Bronzi! Un mistero che oggi si rinnova nei suoi ultimi colpi di scena: lo studio geochimico che ha provato l’origine siciliana delle terre delle loro saldature e le rivelazioni di tanti testimoni che, come un autentico vaso di Pandora, stanno smascherando la verità sepolta di una torbida storia di archeomafia che, 54 anni fa, qualcuno tentò di occultare per sempre negli oscuri fondali di un tranquillo borgo marinaro a nord di Augusta: Brucoli! Un giallo archeologico che si legge tutto d’un fiato, come in un thriller…
L’Autore. Anselmo Madeddu, medico e scrittore, vive e lavora a Siracusa, dove è Presidente dell’Ordine dei Medici e dirigente della ASP. Docente di Epidemiologia e di Management Sanitario presso l’Università di Catania, si è occupato di ambiente e tumori, pubblicando numerosi articoli scientifici. Cultore di interessi storici e letterari, cura una rubrica di focus storici sul quotidiano “La Sicilia” e ha pubblicato diversi saggi, tra i quali La Peste del Sonno (1993), Vittorini da Robinson a Gulliver (1997), Ortigia tra il Mare e il Mito (2009), Il re nudo e i suoi fratelli (2015), Syrakosion (2021). Il romanzo La verità sepolta è il suo esordio nel settore narrativo e rappresenta il primo volume della trilogia Mistero bizantino.
La dichiarazione. “Ciò che sorprende maggiormente – dichiarano Madeddu (e Rosolino Cirrincione, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania) a nome dell’intera équipe – è la straordinaria corrispondenza dei contenuti di elementi in traccia tra le terre di saldatura e i campioni prelevati nell’area dell’Anapo. Si tratta di elementi considerati immobili dal punto di vista geochimico e dunque non modificabili da fattori esogeni e pertanto fortemente indicativi, così da diventarne una sorta di DNA, di codice genetico, che individua e distingue i vari tipi di litotipi argillosi. Ebbene, la composizione percentuale di questi elementi osservati nelle terre delle saldature dei Bronzi di Riace e in quelle oggetto del prelievo effettuato in questa precisa area del siracusano, sono pressoché identiche”.
La Scheda libro: https://www.algraeditore.it/saggistica/il-mistero-dei-guerrieri-di-riace-lipotesi-siciliana/.
